Intel, terzo trimestre al rialzo. Mercato PC in ripresa?

Intel ha annunciato di aver rivisto al rialzo le sue stime sui ricavi del terzo trimestre. Secondo il colosso la ripresa sarebbe dovuta a un aumento della domanda per i PC.

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a cura di Alessandro Crea

Il terzo trimestre di Intel sarà probabilmente più positivo di quanto la stessa azienda si aspettasse. Proprio oggi infatti il colosso di Santa Clara ha fatto sapere di aver rivisto al rialzo le stime per questa parte dell'anno fiscale. I ricavi ora sono attesi attorno a quota 15,6 miliardi di dollari, con una variazione possibile al rialzo o al ribasso di 300 milioni di dollari, mentre in precedenza si era parlato di 14,9 miliardi. Secondo un portavoce di Intel l'incremento sarebbe dovuto "principalmente alla ricostituzione delle scorte di PC" nella catena di produzione e distribuzione ma soprattutto a "segni di miglioramento della domanda di PC".

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Anche il margine operativo lordo dovrebbe, secondo le stime di Intel, attestarsi al 62%, in crescita dunque di un paio di punti rispetto al 60% della precedente stima. Allo stesso modo dovrebbero aumentare di circa 100 milioni anche le spese relative a ricerca e sviluppo e quelle amministrative e di marketing, che dovrebbero attestarsi a circa 5,2 miliardi di dollari. Intel comunque ha cancellato tutte le altre previsioni, quindi ora non c'è che da attendere i risultati effettivi, che arriveranno il prossimo 18 ottobre.

Nonostante la pesante ristrutturazione iniziata in primavera, che porterà a ben 12 mila licenziamenti entro la metà del 2017, e che avrà un costo operativo elevato, il trimestre si prefigura tutto sommato positivo da un punto di vista finanziario.

Allargando il discorso al mercato PC, ormai saturo da diversi anni e in flessione, è troppo presto per cantare vittoria e parlare di rilancio dei consumi, anche se si intravvede qualche segnale positivo. Il panorama in questi anni è molto instabile e in divenire e forse deve ancora emergere il prodotto che consentirà di riavviare le vendite di un settore ormai messo decisamente in crisi dalle preferenze accordate dai consumatori alle soluzioni mobile, smartphone in testa.