Si rischia per diversificare le attività

Paul Otellini, CEO di Intel, ha confermato un maggiore impegno nel settore UMPC; fra 3/5 anni potrebbero realmente sostituire mini-notebook e smartphone.

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a cura di Dario D'Elia

Si rischia per diversificare le attività

Non è la prima volta che Intel cerca di diversificare così pesantemente. Si tratta a tutti gli effetti di una sorta di escamotage per far fronte agli andamenti ciclici del settore dei chip. Nel passato non sono mancate incursioni nel mondo dei chip per music player, TV e cellulari… persino microscopi giocattolo.

Gli analisti, però, sono più preoccupati del solito perché gli ordini dell'industria stanno rallentando. La scorsa settimana Intel ha praticamente perso in Borsa il 15%, bruciando nel nulla circa 24 miliardi di dollari (16 miliardi di euro).

Ecco che anche un progetto come quello degli UMPC – apparentemente fumoso – sembra così guadagnare consistenza. Lo stesso vale anche per l'intrattenimento domestico. Otellini ha parlato infatti di una nuova linea di processori combo, basati su un normale core e un elemento per l'elaborazione di flussi video1080p, grafica tridimensionale e suono surround multi-canale. Una soluzione audio-video da sfruttare nei set-top-box e nelle televisioni a schermo piatto. Il primo dispositivo specifico si chiamerà Canmore e dovrebbe semplificare le operazioni di gestione dei contenuti online per le TV ad alta definizione.

Insomma, come sostiene Otellini: "Noi non facciamo piccole scommesse su niente". Come a dire che quando si muovono lo fanno nella modalità più adeguata. "Abbiamo la grande opportunità di ridefinire l'elettronica di consumo e l'intrattenimento, come non avveniva da quando è stata introdotta la televisione", ha aggiunto Otellini. "L’elaborazione e le comunicazioni diventano sempre più convergenti, offrendo nuovi livelli di funzionalità e intelligenza per navigare su Internet. La Personal Internet del futuro risponderà alle esigenze specifiche degli utenti, fornendo le informazioni nei tempi e nei modi richiesti, ovunque ci si trovi".

Già, da quanto tempo si parla di Personal Internet? Che i tempi siano maturi?