Intel, un anno da ricordare

Ripercorriamo le tappe principali dell'anno di Intel, dai processori Coffee Lake all'intelligenza artificiale. Che anno è stato per l'azienda statunitense?

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a cura di Manolo De Agostini

Dopo AMD e Nvidia, chiudiamo questo viaggio nel 2017 con Intel. Il colosso dei microprocessori ha vissuto un anno che potremmo definire interlocutorio. Già, perché se le capacità e le possibilità di questa azienda sono indubbie, nell'ultimo anno non sono mancati colpi di scena, scelte assennate e anche qualche imprevisto. Cosa vogliamo dire? Ci spieghiamo nei prossimi capitoli.

Microprocessori desktop e mobile

L'anno di Intel nel settore dei microprocessori è stato segnato dal ritorno della concorrenza dopo un lungo periodo di assoluto e tranquillo, anche troppo, predominio. Nei primi giorni di gennaio (2017) pubblicammo la prova dei processori Core i7 e Core i5 Kaby Lake, ma sapevamo che le CPU AMD Ryzen erano in arrivo e avrebbero costituito un'interessante sfida per le proposte della casa di Santa Clara. Cosa che poi si è rivelata corretta nei fatti.

Dei processori a 10 nanometri nemmeno l'ombra (solo chiacchiere, a più riprese), quindi per molte settimane serpeggiò la voce di un possibile ribasso dei prezzi per mettere a tacere la concorrenza sul nascere. Ribasso che però non è mai arrivato. Intel aveva altri piani in mente. Stiamo parlando di Coffee Lake.

intel core 8gen

Ad aprile si iniziò a parlare del possibile anticipo della gamma Core di ottava generazione, non più a fine anno o inizio 2018, ma prima. A giugno Intel dichiarò che le nuove CPU avrebbero offerto fino al 30% in più di prestazioni rispetto ai chip precedenti.

Abbiamo dovuto attendere ottobre per vedere le prime CPU Coffee Lake sul mercato, con un piccolo assaggio delle specifiche sul finire di settembre. Tutte le serie guadagnavano due core fisici, arrivando a offrire un massimo di 6 core e 12 thread con la gamma Core i7. Grazie all'IPC migliore delle proposte AMD e ai core fisici in più, Intel ha colpito nel segno, rendendo la propria offerta più competitiva e interessante.

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Prestazionalmente parlando i processori Intel rimangono più veloci delle controparti AMD in diversi scenari, ma se si guarda ai prezzi, costano molto di più. Per questo la gamma Ryzen è ampiamente competitiva e da tenere in seria considerazione nella creazione di un nuovo computer.

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Purtroppo le nuove CPU Intel sono state - e lo sono tuttora - accompagnate da alcune pecche: la prima è l'incompatibilità con le schede madre precedenti della serie 100 e 200, la seconda la presenza sul mercato delle sole motherboard Z370. Nel 2018 vedremo gli altri chipset, meno costosi, ma questa è anche la dimostrazione che Intel ha affrettato in tempi per rispondere ad AMD. La terza pecca ha riguardato la disponibilità, inizialmente non sempre eccelsa (con riflessi anche sui prezzi finali), ma è destinata a migliorare.

Intanto tra voci sui processori previsti per il futuro e indiscrezioni sui lavori in corso per creare "l'architettura del dopo Core" (qui e qui) è chiaro che l'anno che si sta per chiudere è stato il primo dopo molti per Intel in cui ha dovuto reagire davanti alle proposte della concorrenza. Una reazione un po' scomposta, non perfetta, ma se non altro la riprova che finalmente i consumatori hanno a disposizione due fazioni tra cui decidere.

Ryzen ha intaccato il mercato di Intel, ma per ora sarebbe fuori luogo parlare di tracollo, ma di calo fisiologico quando sulla scena arriva un nuovo prodotto competitivo. Intel, d'altra parte, quest'anno ha presentato anche una piattaforma di fascia alta, accompagnata dai processori Core X (Skylake-X e Kaby Lake-X), con soluzioni fino a 18 core e 36 thread.

Perciò, per quanto il focus dell'azienda si stia spostando su altri mercati in ottica futura più decisivi, non ha del tutto gettato la spugna nel mondo dei processori tradizionali. Anche perché rappresenta ancora una fetta considerevole del suo fatturato. Con AMD attesa al debutto di nuove CPU Ryzen nel primo trimestre 2018 e Qualcomm pronta a inserirsi nel mondo dei portatili, sarà interessante vedere come Intel intenderà rispondere alle nuove minacce. Di certo dovrà essere più proattiva e meno reattiva rispetto al 2017.

Microprocessori server

Se nel settore desktop è tornata la concorrenza, possiamo dire la stessa cosa anche in ambito server. Al momento non abbiamo dati che ci dicano se e quante quote di mercato stanno mangiando le CPU EPYC di AMD alle soluzioni Xeon, ma Intel farebbe bene a guardarsi dal ritorno di AMD e anche da Qualcomm, che con la serie Centriq 2400 ha intenzioni più che serie.

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Quest'anno Intel ha annunciato la nuova gamma Xeon basata su architettura Skylake, nota anche come "Xeon Processor Scalable", composta da una serie di sottofamiglie chiamate Platinum, Gold, Silver e Bronze.

xeon

Il mondo dei datacenter è molto importante per Intel, molto più del settore desktop in prospettiva, quindi in questo ambito siamo certi che Intel non mollerà il colpo. Difficilmente però l'azienda potrà conservare il 99% del mercato che aveva sino a poco tempo fa. Dovrà probabilmente cambiare la strategia di estrema segmentazione dell'offerta in futuro per risponde alle offerte dei propri competitor.

Optane

Un capitolo a parte lo merita la memoria 3D XPoint, che molti conoscono con il marchio commerciale Optane. Intel ha dimostrato di poter innovare anche nel mondo degli SSD e ha sfornato soluzioni che segnano il futuro dell'industria dell'archiviazione. Tralasciando Optane Memory, una soluzione che seppur valida potrebbe non avere molto futuro, prodotti come Optane DC P4800X per il settore server e Optane SSD 900P nella fascia alta consumer dimostrano quante persone di talento capaci di incredibili innovazioni tecnologiche vi siano tra le fila della casa di Santa Clara.