Intel Xeon Phi: ottimizzazione

Dopo otto anni di sviluppo Intel ha finalmente presentato il coprocessore Xeon Phi, una soluzione che incarna alcuni concetti del defunto progetto Larrabee. Oggi questa soluzione è pensata per i supercomputer, come Stampede. Ecco Xeon Phi 5110P e 3100.

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a cura di Tom's Hardware

Intel Xeon Phi: ottimizzazione

Intel ha due messaggi: il primo è che con Xeon Phi l'azienda è in grado di offrire un miglioramento delle prestazioni per watt con le applicazioni HPC di almeno due volte rispetto alla famiglia Xeon E5. Il secondo è che la creazione di codice per Xeon Phi non è molto diversa da quella per i core Xeon.

La prima affermazione è semplice e potente. Ottenere un incremento di oltre due volte con le applicazioni ottimizzate per una scheda tra 225 e 300 watt non è male, in particolare se si considera che un paio di Xeon solitamente hanno un TDP da 190 a 300 watt.

La Xeon Phi poi è una scheda PCI Express, quindi se ne può più di una ogni coppia di Xeon E5: finché le prestazioni scalano possiamo installarne due, tre o persino quattro in un server con CPU Xeon all'interno. La combinazione che ne risulta può dare maggiori prestazioni per un dato spazio all'interno di un rack, ottenere risultati migliori con un budget energetico definito o prestazioni comparabili usando molto meno spazio, energia e raffreddamento.

Il grande vantaggio di Xeon Phi è legato all'impegno necessario per sfruttare il potenziale dell'hardware. Intel spera che la programmazione CUDA e OpenCL sia ancora agli albori e che l'idea di usare linguaggi e strumenti familiari sia un vantaggio capace di generare supporto da parte della comunità software.

La posizione di Intel è forte se è in grado di offrire prestazioni elevate. Un modello di programmazione unificato permette agli sviluppatori di sfruttare processori e coprocessori attraverso x86, minimizzando il tempo necessario per generare codice ottimizzato.

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Abbiamo chiesto a Intel: "se vendete questi acceleratori per 2000 o più dollari, come farà la prossima generazione di studenti a imparare a scrivere codice capace di sfruttare questo hardware?" e ricevuto due risposte./p>

La prima è che Xeon Phi non è disponibile come prodotto al dettaglio, quindi Intel sta lavorando per dotare le università delle risorse necessarie. La seconda è stata più intrigante. Se un programmatore in erba ha un Core i3 o una CPU superiore, può già imparare il modello di programmazione. Ricordate che la maggior parte dei miglioramenti ottenuti da un'architettura Many Core deriva semplicemente dal codice ottimizzato per il parallelismo.

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A Intel non importa se si programma per un Core i3, uno Xeon E5 o Xeon Phi. L'azienda vuole semplicemente codice scritto per architetture multi-core x86. Dal canto nostro suggeriamo a Intel di prendere i chip Xeon Phi difettosi, cioè con un numero core inusabili, per darli agli studenti.