Intel Xeon Phi: prestazioni
Intel ha più volte ripetuto durante l'incontro con la stampa l'importanza di avere un core ottimizzato quando si confrontano le prestazioni di una CPU con quelle di un acceleratore. Uno dei primi esempi dell'azienda ha coinvolto un po' di codice Fortran. Anzitutto abbiamo visto i risultati di codice single-thread non ottimizzato, seguito da un semplicemente porting su Xeon Phi.
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La differenza a favore di Phi è stata pari a circa 300 volte. Intel ha poi dimostrato perché il primo confronto aveva dei problemi e quando ha fatto girare lo stesso codice su due Xeon E5, la Phi è stata solo due volte più veloce.
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Lo scopo di questo esercizio era "allenare" le aspettative. È nell'interesse delle aziende come Nvidia far girare codice parallelizzato in single thread come base, e poi ripetere il test su un processore grafico per difendere la tesi di un miglioramento più che doppio. Se però il codice ottimizzato può sfruttare una CPU multi-core, la differenza tra le due situazioni è più contenuta.
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Intel ha poi condiviso alcuni miglioramenti prestazionali mostrando il confronto tra sistemi dual-socket Xeon e Xeon Phi.
Intel ci ha poi presentato gli specialisti di Altair (azienda specializzata in software) per farci capire quanto fosse facile per loro eseguire il porting del codice all'architettura Xeon Phi e velocizzare il lavoro di 2,5 volte.
Secondo Intel l'ottimizzazione può spostare l'ago della bilancia in un senso o nell'altro, e in alcune situazioni Xeon Phi va meglio rispetto ad altre. Detto questo, un incremento prestazionale di 2-2,5 volte sembra ragionevole in ambienti in grado di beneficiare del calcolo parallelo.