Larrabee: l'inizio della rivoluzione Many Core

Dopo otto anni di sviluppo Intel ha finalmente presentato il coprocessore Xeon Phi, una soluzione che incarna alcuni concetti del defunto progetto Larrabee. Oggi questa soluzione è pensata per i supercomputer, come Stampede. Ecco Xeon Phi 5110P e 3100.

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a cura di Tom's Hardware

Larrabee: l'inizio della rivoluzione Many Core 

Larrabee era il nome in codice di un progetto mai sbocciato grazie al quale Intel mirava a realizzare una scheda grafica basata su tanti core x86 con opportune modifiche e ottimizzazioni software, così da combattere con AMD e Nvidia. L'enorme investimento di Intel nell'architettura x86 ISA spiega l'interesse dell'azienda nel continuare a battere su questa strada per risolvere sia le necessità attuali che quelle future.

L'idea dietro a Larrabee era davvero intrigante. Abbiamo persino pubblicato un'analisi nel 2009 (Larrabee, analisi tecnica: un mostro, almeno su carta), ma sfortunatamente, lo stesso anno Intel annunciò che Larrabee non sarebbe diventato un prodotto commerciale. Nel 2010 si seppe poi che il progetto era morto, e che Intel avrebbe preso le "idee buone" per trasporle nel settore HPC (High Performance Computing).

Oggi finalmente abbiamo un prodotto reale basato sugli ultimi 8 anni di lavoro dei tecnici di Intel, che oltretutto è al centro di un supercomputer di classe 10 petaFLOPS chiamato Stampede. Intel e TACC hanno chiarito che l'hardware di Stampede non è definitivo, anche se è decisamente simile ai coprocessori Xeon Phi 5110P e 3100.

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La concorrenza è davvero attiva in questo segmento: Nvidia ha una lunga storia con le proprie GPU e recentemente ha svelato il supercomputer Titan: sviluppato da Cray per l'Oak Ridge National Laboratory, è basato su schede della famiglia Tesla K20 per ottenere prestazioni fino a 20 petaFLOPS. 

AMD di pari passo ha lavorato per far crescere l'attenzione verso le proprie schede FirePro, in particolare alla luce delle prestazioni di calcolo offerte dall'architettura Graphics Core Next. Nel frattempo, l'azienda raccoglie consensi anche con i suoi processori Opteron. Proprio il supercomputer Titan per esempio, ha 18.688 CPU Opteron 6274, ognuna dotata di otto moduli Bulldozer.

Intel è innegabilmente in ritardo, ma punta sull'ubiquità dell'architettura x86 per facilitare la vita agli sviluppatori, molti dei quali stanno ancora sbattendo la testa su CUDA e OpenCL.