Intelligenza Artificiale IBM tentacolare, anche negli hotel

I clienti lo troveranno simpatico e divertente, ma il robottino servirà soprattutto per sviluppare ulteriormente Watson e permettergli di imparare più concetti, nozioni e soprattutto forme linguistiche. Un'esperienza che aiuterà a rendere l'Intelligenza Artificiale ancora più evoluta.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

IBM si è alleata con la catena di hotel Hilton per creare un portiere robot con l'intelligenza artificiale di Watson. Vale a dire quel software di AI creato dal colosso statunitense che negli ultimi anni si è reso famoso per le prestazioni in famosi quiz televisivi, ma anche per le sue capacità di diagnosi medica.

La sperimentazione di Connie, questo il nome del robot, è già avviata presso un hotel Hilton in Virginia. Gli ospiti possono parlarci e chiedere informazioni sulle attrazioni turistiche della zona, ristoranti e altro. Non è ancora possibile fare il check-in, ma questa possibilità dovrebbe arrivare presto.

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Quanto all'hardware, il modello scelto è il Nao, prodotto dalla francese Aldebaran. Un robot che è già stato usato in situazioni simili, per esempio come assistente presso alcune banche giapponesi. L'uso di un robot negli hotel comunque non è una novità assoluta; ciò che risulta più rilevante è l'uso dell'avanzata AI Watson e della sua struttura on-demand.

Watson viene definito alternativamente un supercomputer o un'intelligenza artificiale. In effetti è entrambe le cose, e IBM lo propone come servizio cloud on-demand per una varietà di mansioni. Può creare nuove ricette, fornire strumenti di analisi predittiva e naturalmente proporsi come strumento per l'interazione con gli esseri umani.

Tutto grazie a un raffinato lavoro sul linguaggio naturale: Watson può capire come parliamo e rispondere in modo adeguato, dopo aver elaborato in un attimo quantità enormi di dati. Usarlo come portiere in un albergo in effetti sembra quasi uno spreco, ma in questo caso l'obiettivo è soprattutto migliorare ulteriormente Watson.

L'esperimento dell'Hilton sarà quindi un nuovo terreno di prova (il settore degli hotel appunto) per Watson, che grazie a Connie potrà acquisire nuove conoscenze e raffinare le proprie abilità. "Più ospiti interagiscono con Connie, più impara, si adatta e migliora i suoi suggerimenti", specifica il comunicato stampa di IBM.

"Questo progetto […] rappresenta un importante passo nell'interazione uomo-macchina, resa possibile dell'integrazione con il calcolo cognitivo di Watson", ha commentato Rob High di IBM, "Watson aiuta Connie a capire e rispondere in modo naturale ai bisogni e agli interessi degli ospiti dell'Hilton".

L'esperimento, per inciso, aiuta tutti noi a comprendere il fatto che l'intelligenza artificiale (AI) è una cosa separata dal robot. Mente e corpo: la prima "diffusa" sui server e in Rete, il secondo fisicamente nel luogo dove ci serve. Molte persone, invece, associano ancora il robot, o comunque la fisicità della macchina, alla sua intelligenza.

La strada che stiamo prendendo è invece quella di intelligenze artificiali online, a cui accediamo dal dispositivo che desideriamo, quando ci servono. Valgano come esempi Siri, Google Now, Cortana, Alexa (Amazon), o i tanti software di navigazione. Per approfondire l'argomento si può leggere il nostro articolo in sei parti Rivoluzione AI, il cammino verso la Superintelligenza