La quota di Internet Explorer nel mese di febbraio è cresciuta, ma solo a causa di una modifica nel sistema di calcolo dei dati Net Applications. L'azienda usa i dati demografici della Central Intelligence Agency (CIA) per le proprie stime. Le rilevazioni realizzate tra i vari paesi sono pesate per tenere conto del numero della popolazione nelle diverse aree e la distribuzione di Internet.
La novità sostanziale è che i nuovi dati della CIA danno all'Europa Occidentale (U.K, Germania, Francia) solo una piccola quota dell'audience globale di Internet, penalizzando i browser più usati in quell'area, Firefox su tutti. Anche gli Stati Uniti hanno un peso minore: sul Web, come nella realtà , la popolazione cinese si sta facendo sentire, influenzando i dati.
Si scopre così che IE ha aumentato la propria quota dello 0,77%, toccando il 56,77%. Firefox, a causa dal cambiamento nei calcoli, è sceso dello 0,99% a quota 21,74%. Chrome, il browser di Google, continua invece a crescere grazie a uno 0,23 % che lo porta al 10,93 %. Safari è stabile, con una quota che è passata dal 6,3 al 6,36 %. Come Firefox, anche Opera soffre del minor peso europeo nelle rilevazioni, con un passo indietro dello 0,13 %, dal 2,28 al 2,15 %.
Entrando nel dettaglio scopriamo che Internet Explorer 8 è cresciuto, passando dal 34,17 al 34,95%, mentre IE7 e IE6 sono in calo, con una quota rispettivamente dell'11,33 e dell'8,05%. Per quanto riguarda i browser in versione Beta, la situazione vede in vantaggio Firefox 4 con lo 0,63%, seguito da Internet Explorer 9 con lo 0,59%. A chiudere Chrome 10 con lo 0,31%.
In concomitanza con il rilascio di questi dati, Microsoft ha fatto sapere che IE9 è stato scaricato 36 milioni di volte, di cui 11 milioni riguardano la versione RC. Il mese scorso, dati i cambiamenti effettuati da Net Applications, è poco rappresentativo per fare un paragone con il passato, ma segna un punto di partenza per le comparazioni future.
Per quanto riguarda i sistemi operativi, Windows rimane predominante e sostanzialmente è rimasto stabile, passando dall'89,70 all'89,69%. Mac OS è in calo, dal 5,25% al 5,19%. Il cambiamento nel calcolo dei dati ha portato la quota di iOS a ridursi bruscamente, dal 2,05% all'1,81%.
Linux è stabile, con una quota dello 0,95% (0,92% a gennaio). Android è allo 0,52%, in crescita dallo 0,49 % di gennaio. Tra i sistemi operativi di casa Microsoft troviamo Windows XP in leggero calo (dal 55,26 % al 55,09 %). Windows 7 sale da 22,31 al 23,08%, mentre Vista è passato dall'11,66 all'11,01%.