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a cura di Alessandro Crea

Ma voi, esattamente, cosa ci fate online, ve lo siete mai chiesto? Blogmeter, società che si occupa di social media intelligence sì e, come già lo scorso anno, ha provato a rispondere con una ricerca che tenta di descrivere il rapporto tra gli italiani e i social media. Basato su interviste a un campione di 1500 residenti nel nostro Paese di età compresa tra i 15 e i 64 anni e diversi anche per sesso e area geografica, lo studio mostra una pluralità di scopi, ma fortunatamente non sembra che siamo un popolo di guardoni e ficcanaso.

Anzitutto una prima, importante dicotomia che è emersa è quella tra social di cittadinanza e funzionali. I primi li consultiamo più volte a settimana e contribuiscono a definire le nostre identità di relazione. Il più importante ovviamente si conferma Facebook, utilizzato dall'84% degli intervistati. Rilevanti anche YouTube e Instagram che rispetto allo scorso anno è cresciuto di ben il 6%, passando dal 40 al 46%.

social cittadinanza blogmeter

Tra i social funzionali, che si utilizzano meno di frequente e soddisfano un bisogno specifico. Per i nostri connazionali i più usati sono soprattutto WhatsApp, considerato dai suoi utilizzatori un social vero e proprio e non una semplice app di messagistica, che si attesta al 94% e Facebook Messenger, cresciuto del 4% su base annua.

Ma cosa ci facciamo su questi social? Qui la cosa si fa più interessante perché se il 42% degli intervistati ha dichiarato di limitarsi a leggere contenuti altrui, il 45% sostiene di fare tutto, leggere, scrivere e commentare, mentre il restante 13% è più concentrato su se stesso, scrivendo contenuti originali senza leggere molto quelli altrui.

Ma le persone non si limitano a leggere solo i post degli altri utenti: a quanto pare infatti molti utilizzano Facebook anche per leggere o scrivere recensioni, preferendo il sito di Zuckerberg anche a realtà più specializzate, come Trip Advisor.

E se Instagram, come prevedibile, si conferma il social più trendy, utilizzato soprattutto per seguire le celebrità, i nostri connazionali cercando anche nuovi stimoli e idee, in questo caso soprattutto su YouTube e Pinterest. Facebook Messenger come canale di comunicazione con le aziende è invece cresciuto del 7%.

Facebook Instagram Adv

Molto interessante è anche quanto emerge sull'advertising. Ben un intervistato su 3 infatti sostiene di non distinguere le inserzioni pubblicitarie dai contenuti organici su Facebook e Instagram, considerandole una fonte di stimoli quanto i post realizzati da altri utenti. Viceversa su un sito più visuale come YouTube, la pubblicità è considerata un fastidio dal 75% degli intervistati.