John McAfee ne ha combinata un'altra delle sue? I federali USA dicono di sì

McAfee avrebbe seguito il cosiddetto schema "pump and dump", alzando il valore delle criptovalute e poi rivendendole subito dopo per trarne profitto.

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

L'eccentrico multi-milionario americano John McAfee è attualmente in stato di arresto per evasione fiscale, a seguito della sua cattura all'aeroporto di Barcellona lo scorso ottobre. I federali americani sembrano però non averne abbastanza e lo stanno accusando anche di varie frodi legate al mondo delle criptovalute. Cosa sta succedendo?

John McAfee non è mai stata una persona tranquilla, questo si sa. Il milionario americano è stato arrestato l'ottobre scorso in Spagna ed è stato poi estradato negli Stati Uniti a seguito dell'accusa da parte del governo federale americano di evasione fiscale. Ricordiamo che McAfee si è sempre vantato di non aver compilato per anni la propria dichiarazione dei redditi.

Sembra però che, ora che il particolare personaggio che ha dato il proprio nome a uno dei software antivirus più diffusi al mondo si trova dietro le sbarre, i federali americani vogliano farcelo rimanere per parecchio tempo.

La nuova accusa che pende sopra la testa di McAfee è quella di frode. Secondo i federali, McAfee avrebbe seguito il cosiddetto schema "pump and dump", alzando il valore delle criptovalute in proprio possesso e poi rivendendole subito dopo per trarne profitto. Non solo, avrebbe anche pubblicizzato la vendita di nuove criptovalute su Twitter in cambio di un taglio dei proventi.

Come ricorda ArsTechnica, comprare e promuovere criptovalute non è necessariamente illegale di per sé. Il problema è che McAfee ha cercato di aumentare l'efficacia delle sue approvazioni sostenendo falsamente che non aveva alcun interesse finanziario nella sua raccomandazione. Il governo USA afferma che questo ha reso le sue azioni una violazione degli statuti federali sulla frode.

In totale, i procuratori federali sostengono che McAfee avrebbe guadagnato più di 13 milioni di dollari attraverso schemi promozionali ingannevoli legati alle criptovalute.

"Qualsiasi celebrità o altro individuo che promuove un token virtuale o una moneta che è un titolo deve rivelare la natura, la portata e l'importo della compensazione ricevuta in cambio della promozione", ha scritto la SEC (Security and Exchange Commission). McAfee avrebbe fatto l'esatto opposto, negando di avere a che fare con le criptovalute promosse dai propri Tweet o di ricevere alcun compenso per le proprie affermazioni.

Il futuro non è roseo per John McAfee che dalla sua cella ora di certo non potrà continuare la propria vita fatta di eccessi o scappare dalle conseguenze delle proprie azioni. La moglie di McAfee avrebbe addirittura twittato a dicembre che la permanenza in galera di suo marito "ha praticamente distrutto la sua salute. Ora ha perso quasi 30 libbre (circa 14kg) e ha grossi problemi interni".

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