Julia, ecco il cacciatore di bug Java made in Italy

Gli sviluppatori Java potrebbero presto dire addio ai bug. Julia, un progetto italo-francese, potrebbe essere decisivo per realizzare del codice Java sempre più esente da errori.

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a cura di Pino Bruno

Con Julia gli sviluppatori Java possono sognare di sconfiggere, una volta per tutte, i bug. Si tratta di un software che analizza il codice scritto nel popolare linguaggio in modo da prevenire errori. Julia nasce a Verona, per iniziativa di Roberto Giacobazzi, preside della facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali, Fausto Spoto, associato di Informatica  e ideatore del progetto, in collaborazione con alcuni docenti dell'Università francese de la Reunion, supportata da Paolo Errico amministratore delegato di Maxfone e da Paolo Fiorini della M&A Partners.

"Julia - dicono a Verona - è l'unica suite oggi disponibile come strumento di analisi software in grado d'integrarsi a livello di rete intranet ed essere erogato in modalità web service (cioè automatica). Grazie alla sua tecnologia basata su analisi denotazionali, Julia permette di coniugare efficienza con precisione. In questo modo è possibile ridurre i costi di produzione del software e i rischi di immissione sul mercato di applicazioni malfunzionanti, che comportano riparazioni onerose e dannose".

"Le analisi effettuate da Julia sono basate su una teoria matematica nota come interpretazione astratta, sviluppata a partire dal 1977 dai coniugi Cousot a Parigi. L'applicazione concreta della teoria ha richiesto sviluppi teorici e tecnologici notevoli, anche a causa del costo delle analisi e della loro precisione. Solo negli ultimi anni è stato possibile realizzare analisi per programmi potenzialmente molto complessi, di grandi dimensioni e scritti in linguaggi di programmazione di esteso uso industriale in grado di fornire informazioni utili per il programmatore".

Julia sarà disponibile tra qualche mese, quando saranno ultimati i ritocchi del prodotto, e poi sarà presentato sul mercato del software in Java per acquistare quote sempre maggiori e far diventare Verona un nuovo polo tecnologico mondiale. La spin off dell'Università di Verona sta valutando le partnership necessarie per far decollare il progetto sul mercato nazionale e internazionale.

ringraziamo Pino Bruno per la collaborazione