La CPU Russa Elbrus testata nei giochi: come si comporta?

Come si comporta la CPU russa Elbrus nel gaming? Scopriamolo grazie ai test eseguiti e condivisi da uno YouTuber.

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a cura di Marco Pedrani

Managing Editor

La Russia punta molto sui processori fatti in casa, specialmente da quando Intel e AMD hanno fermato le vendite nel paese. Elbrus e Baikal i due nomi più noti e uno dei chip più popolari è proprio l'Elbrus-8SV, sviluppato dal Moscow Center of SPARC Technologies (MCST), prodotto con i 28nm di TSMC e dotato di otto core che lavorano a 1,5 GHz. A bordo ci sono anche 16MB di cache L3 e sono supportati fino a quattro canali di memoria DDR-2400 ECC, un bel passo avanti rispetto a quanto offerto dal precedente Elbrus-8S, che aveva otto core a 1,3 GHz.

Le caratteristiche tecniche non sono però particolarmente impressionanti, così come le prestazioni. Il canale YouTube Elbrus PC Play ha sottoposto l'Elbrus-8SV a diversi test di gioco, tra cui figurano titoli come S.T.A.L.K.E.R.: Call of Pripyat, The Elder Scrolls III: Morrowind e The Dark Mod, in una configurazione con Radeon RX 580, 32GB di RAM e sistema operativo Elbrus 7.1, sviluppato in Russia e basato su Linux 5.4. I risultati sono stati misti, con framerate che oscillano tra 30 FPS e 60 FPS a impostazioni basse. Il chip ha avuto maggiori difficoltà con S.T.A.L.K.E.R.: Call of Pripyat e S.T.A.L.K.E.R.: Clear Sky, con una media tra 10 e 20 FPS diversi freeze.

Il problema principale con il chip Elbrus-8SV è la compatibilità. Non è supportato da molti titoli moderni, il che significa che è limitato all'esecuzione di giochi più vecchi o di emulazione di console. La società MCST ha già annunciato il prossimo chip Elbrus-16C, che sarà un processore 16 core con frequenza di 2 GHz e supporterà fino a otto canali di memoria.

Insomma, l'Elbrus-8SV non brilla particolarmente nel gaming, ma la mancanza di alternative lo rende un'opzione interessante sul mercato russo, per non dire una scelta obbligata. È indubbio però che il paese debba investire di più nella produzione di chip, sia per aumentare la competitività sul mercato mondiale che per soddisfare le esigenze del paese stesso.

In questo senso, l'Elbrus-16C rappresenta un ulteriore passo in avanti nello sviluppo dei processori in Russia. Con il supporto alla memoria a otto canali e i suoi 16 core a 2 GHz, le prestazioni in singola e doppia precisione passano rispettivamente a 1500 GFLOPs e 750 GFLOPs, il 160% in più rispetto a Elbrus-8SV. Sarà interessante capire come questi miglioramenti si tradurranno nelle applicazioni reali, oltre che ovviamente nel gaming, così come chi produrrà questi processori dal momento che Taiwan non può più esportare processori che operano a più di 25MHz.