La fabbrica italiana di Intel sarà aperta entro il 2025

Intel continua le trattative con il governo italiano per la realizzazione di un nuovo impianto di packaging nel Bel Paese.

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a cura di Antonello Buzzi

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Qualche mese fa, Intel aveva svelato i propri piani d’investimento in Europa, che prevedono una spesa di 80 miliardi di euro nei prossimi 10 anni investiti lungo tutta la filiera dei semiconduttori, dai reparti di ricerca e sviluppo fino alla produzione e al packaging dei chip. Diciassette di questi saranno spesi in Germania per la realizzazione di un impianto gigantesco per la produzione di semiconduttori, in Francia per la creazione di un hub di design e ricerca e sviluppo e in Irlanda, Polonia, Spagna e Italia per la nascita di impianti di R&D, produzione, servizi di fonderia e fasi di back-end della produzione.

Fonti apparentemente ben informate avrebbero riferito a Reuters che, per quanto riguarda l'Italia, il governo di Roma sarebbe pronto a finanziare fino al 40% l'investimento totale di Intel nel Bel Paese, il quale dovrebbe aumentare rispetto ai 5 miliardi di dollari iniziali. Le trattative sarebbero ormai a buon punto, ma al momento non è ancora stato definito il punto preciso dove sorgerà l'installazione, sebbene siano stati identificati due possibili siti in Piemonte e Veneto.

Tuttavia, la decisione a riguardo non è ancora stata presa e, precedentemente, erano state valutate anche la Lombardia, Puglia e Sicilia. A quanto pare, il premier uscente, Mario Draghi, sarebbe al lavoro per concludere l'intesa entro fine agosto, prima delle elezioni del 25 settembre. L'apertura dello stabilimento, invece, dovrebbe avvenire entro il 2025, generando una richiesta di forza lavoro di circa 1.500 dipendenti e un indotto di ulteriori 3.500 posti tra fornitori e partner.

Intel non è l'unica azienda in trattative con il governo italiano. Infatti, ci sono anche l'italo francese STMicroelectronics, le taiwanesi TSMC e MEMC Electronic Materials Inc., nonché l'israeliana Tower Semiconductor.