La Grecia risponde al default con i Bitcoin?

La crisi economica della Grecia potrebbe essere legata a un recente rialzo nel valore dei Bitcoin. Non tutti gli osservatori sono d'accordo su tale ipotesi, ma è vero che la moneta digitale è l'unica che resta in circolazione con il blocco dei capitali nella penisola ellenica.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Il default controllato della Grecia ha portato a blocco dei capitali e alla chiusura temporanea delle banche. Questo significa che i cittadini non possono prelevare contanti né fare spese online con carte di credito o di debito. Quindi (anche) niente spese con Paypal, acquisti su Amazon o cose del genere.

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Immagine: CNN

Il blocco dovrebbe ammorbidirsi da martedì 7 luglio, ma c'è chi ha già trovato una soluzione alternativa, vale a dire i Bitcoin. La moneta digitale, slegata da banche e autorità nazionali, infatti continua a funzionare nonostante i divieti, e chi ne ha può anche cambiarla in contanti.

La prima indicazione di questo fenomeno è di un paio di giorni fa, quando un utente su Twitter ha notato che l'unico bancomat ancora in funzione nel Paese era proprio un ATM in Bitcoin. A stretto giro di posta Barbara D'Amico ha approfondito la questione su La Stampa.

Il citato articolo svela che le operazioni greche in Bitcoin avevano già cominciato a crescere sostanzialmente (+124%) nei giorni scorsi. "Questo non vuol dire necessariamente che Atene stia scegliendo i bit come valuta rifugio", sottolinea però D'Amico, che cita poi un "esperto" che si è pronunciato su Reddit.

"Nessuno in Grecia sa cosa siano davvero i bitcoin - riporta D'Amico - Nella mia esperienza so che un consumatore non cambia abitudini nemmeno in condizioni di panico, figuriamoci convertirsi a una moneta che non conosce". Un'opinione che si ritrova anche in un articolo sull'autorevole Fortune.

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Insomma, non tutti sono convinti che i greci stiano mettendo in pratica una fuga in avanti verso i Bitcoin. Di certo è difficile valutare con precisione cosa accade in un contesto tanto caotico come quello in cui si trova oggi la Grecia. Sta di fatto che nelle ultime ore c'è stato un rialzo del valore di scambio dei BTC, dovuto con ogni probabilità proprio a un repentino aumento degli scambi. Che poi c'entri la Grecia, come si legge su Reuters, resta da dimostrare.

Per innescare un effetto simile, suggerisce la reporter de La Stampa, basterebbero in effetti anche solo le voci che qualcuno in Grecia sia sul punto di fare in grosso investimento in Bitcoin. Non tutti sono convinti di questa ipotesi, ma nessuno può escluderla a priori.

Nel caos di questi giorni, tuttavia, si possono trovare alcuni elementi di chiarezza. A proposito di Bitcoin, in particolare, vale la pena di notare un dettaglio: questa moneta può spaventare banche e autorità nazionali perché è una valuta che esiste senza di loro, che le delegittima parzialmente o totalmente.

Bitcoin in altre parole può instillare la paura di una rivoluzione profonda, concettuale, culturale. Una paura che nasce perché si mina un'idea che riteniamo incontestabile, quella secondo cui il potere bancario, l'assolutismo della moneta, l'egemonia dell'economia sulla politica sono tutti valori prefissati e indiscutibili. Bitcoin e l'accettabilità di un default, tutto sommato suggeriscono che forse non è così.