La mano robotica italiana è innovativa e costerà come uno scooter

Realizzata anche con la stampa 3D la mano robotica messa a punto dall'IIT e dall'INAIL sarà di grande aiuto a persone affette da disabilità.

Avatar di Manolo De Agostini

a cura di Manolo De Agostini

Tra due anni le persone che hanno perso una mano potrebbero riacquisire la capacità di usare oggetti e fare altre attività grazie a un arto artificiale assolutamente innovativo e italiano, capace di riprodurre l'85% delle prese di una vera mano.

mano robotica iit 01

INAIL e IIT - Istituto Italiano di Tecnologia - hanno annunciato di completato il primo prototipo di mano artificiale poliarticolata e polifunzionale, antropomorfa, derivata dalla tecnologia robotica dell'IIT e perfezionata verso il paziente grazie alle competenze tecniche del Centro Protesi INAIL di Budrio.

mano robotica iit 04

Durante la presentazione il Signor Marco Zambelli, il primo paziente del Centro Protesi INAIL che ha sperimentato la nuova mano, ha mostrato le funzionalità e il buon livello di utilizzo della stessa, dopo un primo periodo di addestramento.

mano robotica iit 02

La nuova mano è realizzata con il contributo della tecnologia di stampa 3D, in materiale plastico e con alcune componenti metalliche, la mano artificiale è robusta e leggera (meno di 500 grammi) ed estremamente flessibile, grazie a un tendine artificiale che consente di riprodurre i movimenti naturali.

mano robotica iit 03

Il paziente controlla la mano protesica attraverso due sensori che recuperano il segnale naturale dei muscoli residui. Il dispositivo non prevede operazioni invasive per il paziente ma rappresenta uno strumento indossabile con semplicità sull'arto amputato. Obiettivo è ottenere un dispositivo altamente ergonomico e con consumi ottimizzati.

Entro il 2017, a conclusione della fase di sviluppo preclinico con i pazienti del Centro Protesi INAIL di Budrio, il dispositivo verrà reso disponibile alle persone con specifica disabilità. La produzione e la commercializzazione saranno affidate ad una nuova startup, che sta nascendo in seno all'Istituto Italiano di Tecnologia.

L'obiettivo è rendere l'arto artificiale economicamente alla portata di più persone possibili. Secondo Roberto Cingolani, direttore scientifico dell'IIT, "costerà circa quanto uno scooter proprio perché vogliamo che sia alla portata di tutti".