La prima GPU cinese a 7nm si avvicina: ecco Big Island

La Tianshu Zhixin ha annunciato l'inizio della produzione di massa, la vendita e le specifiche tecniche della prima GPU cinese, Big Island.

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a cura di Dario Oropallo

Qualche tempo fa vi abbiamo raccontato della possibilità che le aziende cinesi stiano ricorrendo al mercato dell'usato per poter rafforzare le proprie linee di produzione e le proprie scorte, in attesa di cominciare a produrre hardware proprietario. Sembra che, tra qualche tempo, la nostra guida alle migliori GPU accoglierà nuovi produttori oltre ad AMD e Nvidia. La Tianshu Zhixin ha annunciato mercoledì 31 marzo che sta per avviare la "produzione di massa" e la "consegna commerciale" di Big Island, la prima GPU per "scopi generici" a 7nm prodotta dalla Cina.

Tianshu Zhixin, il cui nome ufficiale è Shanghai Tianshu Intellectual Semiconductor Co. Ltd, nasce dalla joint venture tra il governo municipale di Shangai e la VIA Technologies di Taiwan, il maggiore produttore indipendente al mondo di circuiti integrati e secondo solo alla statunitense Intel. Già a gennaio aveva riferito che le prime GPU Big Island sarebbero state realizzate con un process node a 7nm non meglio specificato e un confezionamento 2.5D chip-on-wafer-on-substrate (CoWoS). Gli annunci di mercoledì confermano che le schede sono state realizzate ricorrendo al processo produttivo a 7nm FinFET di TSMC. Da ciò presupponiamo che le GPU Big Island possano avere livelli di consumo relativamente bassi.

Per quanto riguarda le prestazioni dichiarate, Tianshu Zhixin ha rivelato che Big Island offre 147 TFLOPS di potenza di calcolo FP16. Il chipset proprietario supporta anche diversi altri formati di floating-point, tra cui BF16, FP32, INT8, INT16 e INT32. Sulla base di queste specifiche, la GPU cinese è paragonabile alle Nvidia RTX 3080 e 3090, mentre la capacità di calcolo del processore supera la A100 (che può eseguire 77,97 TFLPOS a FP16) e quasi pareggia la Instinct M100 di AMD (184,6 TFlOPS a FP16).

Tianshu Zhixin ha detto che i suoi progressi "nello sviluppo del prodotto e nelle applicazione commerciale" sarebbero di "1-2 anni avanti" rispetto ai prodotti della concorrenza interna cinese. L'azienda ha poi riferito di aver avviato la progettazione di Big Island nel 2018. Inizialmente si prevedeva di immettere la GPU sul mercato entro il maggio del 2020, ma una serie di concause ha poi determinato un rinvio del lancio. Inoltre è stato sottolineato come il chipset di Big Island sia stato sottoposto a oltre 100 test indipendenti, per verificarne la qualità: il sito web dell'azienda riporta come partner commerciali Oracle, Dell, Inspur e l'operatore di telecomunicazioni asiatico China Unicom.

La società si è anche sbilanciata sulla consegna dei primi modelli, stimata entro l'estate 2021. Un'ipotesi che ci sembra ardita, data anche l'assenza di informazioni in merito a costi di spedizioni e dei prezzi al dettaglio, e che ci lascia presumere che Tianshu Zhixin abbia considerato il rischio di qualche ritardo dovuto alla carenza di microconduttori. Ma l'arrivo di Big Island (e l'indipendenza della Repubblica Popolare dai produttori statunitensi) si avvicina.

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