L'approdo al PARC

Scopriamo come è nata la suite Microsoft Office e come Word ed Excel hanno conquistato il mercato.

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a cura di Tom's Hardware

L'approdo al PARC

Il BCC ha vita breve e, dopo poco più di un anno chiude, portando l'intera squadra di Lampson, compreso Simonyi allo Xerox PARC. La determinazione e le capacità del matematico ungherese non passano inosservate neanche a Bob Taylor, direttore del laboratorio d'informatica del PARC, che unitamente a colleghi del calibro di Alan Kay e Robert Metcalfe, crea un ambiente virtuoso in cui nascono vere e proprie rivoluzioni: l'Interfaccia Grafica Utente, la rete Ethernet, la Stampante Laser, la Programmazione Orientata agli Oggetti (Smalltalk), nonché ALTO e STAR.

Simonyi durante gli anni del PARC

Parallelamente, il dottorato porta Simonyi ad esplorare il mondo della "meta-programmazione", pensato come strumento di miglioramento della produttività in ambito dello sviluppo software, tentando di infrangere quella che forse è la più famosa legge empirica dell'ingegneria del software, la Legge di Brooks:

"L'aggiunta di manodopera [risorse] a un progetto software in ritardo aggiunge nuovo ritardo" [a causa dei costi di coordinazione necessari]

Il risultato degli studi di Simonyi viene sintetizzato in "Meta-Programming: a Software Production Method" (1976), in cui si ipotizza che per superare il limite imposto dalla legge di Brooks è necessario introdurre la figura del "metaprogrammatore" (programmatore capo), responsabile della definizione di un elaborato contenente le caratteristiche del prodotto descritte tramite un linguaggio formale ad alto livello. Tale elaborato viene poi passato al nucleo di programmatori (rigorosamente organizzato ed i cui membri sono isolati tra loro) che andrà ad implementarlo. La filosofia che accompagna la visione di Simonyi può essere racchiusa in due parole: "prendere le distanze". Ogni volta che l'ingegnere ungherese incontra un problema spigoloso, prova a superarlo valutando soluzioni alternative che ne semplifichino la risoluzione.

Alcuni membri del Team dello Xerox PARC, 40 anni dopo

(da sinistra: Tom Magnanti, Butler Lampson, Bob Sproull e Charles Simonyi)

La meta-programmazione, e le ipotesi organizzative annesse, viene sperimentata sempre al PARC grazie al lavoro di due studenti su un prototipo di elaboratore di testo chiamato Alpha, embrione della killer application immaginata da Lampson per spingere i nuovi sistemi Xerox: il word processor Bravo (la scelta del nome è la naturale scelta relazionata alla fonetica militare Alpha, Bravo, Charlie, ecc), che riutilizza parte del lavoro realizzato da Jay S. Moore per caricare efficacemente in memoria un intero documento.

Nonostante le idee di Simonyi sulla meta-programmazione si rilevano estremamente difficili da applicare, nel 1974 il progetto viene comunque portato a termine, realizzando il primo elaboratore di testi WYSIWYG (pronunciato WIZZYWIG) che rivoluziona il settore.

Bravo su ALTO

"Bravo" consente di dimenticarsi dei vecchi processi, sostituendoli con una visualizzazione "formattata" del testo in grado di mostrare il documento esattamente (più o meno visto i 72dpi del monitor ed i 300dpi della neonata stampante laser) come verrà stampato. Simonyi introduce, nello sviluppo di "Bravo", anche la fase che oggi chiameremmo "Release Candidate": parenti e amici dei ricercatori del PARC cominciano ad usarlo per creare notiziari scolastici e tesi universitarie.

Da sottolineare che lo stesso acronimo WYSIWYG è da associarsi a "Bravo": infatti un dirigente di CitiBank, per evidenziare il proprio stupore, cita una frase del vivace personaggio Geraldine dell'attore comico Flip Wilson: What you see is what you get! (Ciò che vedi è ciò che ottieni).

Nonostante la genialità dei laboratori Xerox, l'incapacità del management di trasformare il risultato delle ricerche in prodotti di successo ne decreta un rapido ed inevitabile declino. Simonyi avverte da subito che tutto il suo lavoro (e quello dei colleghi) difficilmente potrà trasformarsi in uno o più prodotti di successo, tanto più che la concorrenza è agguerrita e nuove applicazioni innovative stanno invadendo il mercato. In particolare l'ingegnere ungherese resta affascinato da VisiCalc (per Apple II), il primo foglio elettronico:

"I realised I was a snob was when I saw VisiCalc running on the Apple II. The word processing programs like that [of the time] I never took seriously because we were so much better on the Alto. But when I saw VisiCalc I said ‘wow'" [C.S.]

[Capii quanto ero snob quando vidi VisiCalc in esecuzione sull'Apple II. Non avevo mai preso in considerazione (paragone) gli altri word processor perché eravamo avanti con Alto. Ma quando vidi VisiCalc esclamai "wow"] [C.S.]

VisiCalc su Apple II

Convinto che anche "Bravo" debba seguire una strada simile, chiede a Metcalfe (ormai ex del PARC da alcuni anni) di indicargli le figure più promettenti dell'emergente industria software per personal computer, e il nome in cima alla lista è quello di un giovane visionario di una piccola azienda di Seattle: Bill Gates.