Larrabee, l'architettura x86 non è onnipotente

Intel riconosce che il progetto Larrabee, affossato a maggio, era un po' troppo ambizioso. L'architettura x86 non va bene in tutti i settori, almeno non in quello della grafica.

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a cura di Manolo De Agostini

Intel è tornata a parlare di Larrabee, il progetto di GPU completamente programmabile basata su piccoli core x86. Dopo anni di annunci, dimostrazioni e ritardi il lavoro è naufragato nel mese di maggio, con l'annuncio della cancellazione e lo smembramento di quanto appreso e realizzato all'interno di altri prodotti (Intel: Larrabee è morto, lunga vita a Larrabee).

A pochi mesi dallo spiacevole epilogo - un terzo incomodo nel settore GPU, sia professionale che casalingo, non ci avrebbe di certo creato problemi - Intel ha spiegato i motivi del fallimento chiamato Larrabee. Tom Piazza, direttore delle architetture grafiche del colosso statunitense, ha detto al sito Tech Radar che "non è possibile cercare di fare tutte le funzioni via software, data la complessità. Per raggiungere questo obiettivo abbiamo incontrato anche dei problemi nelle prestazioni per watt".

Le "One More Thing" sarebbe meglio annunciarle con i prodotti già pronti (così insegna il saggio...)

Davanti a muri insormontabili di questo tipo, Intel ha capito che l'hardware a funzione fissa ha una logica e l'architettura x86 non può essere adattata a tutto. "Naturalmente un rasterizer è una funzione fissa. Non c'è ragione di avere la programmazione; l'area che richiede per fare ciò che fa è molto piccola rispetto al codice che serve per raggiungere lo stesso scopo".

Il problema era quindi bilanciare programmabilità e funzione fissa, qualcosa che in casa Intel evidentemente non sono stati in grado di risolvere neppure dopo anni di sviluppo. Il progetto Larrabee è quindi stato accantonato, ma periodicamente qualcuno parla di un possibile ritorno. Secondo Piazza non c'è più spazio per Larrabee, confermando quindi che non vedremo una scheda video dedicata da Intel nei prossimi anni. Peccato.