L'attivazione di Windows 8 è diabolica e fa litigare

I produttori di hardware stanno discutendo per decidere chi deve pagare i costi aggiuntivi per creare sistemi compatibili con il nuovo sistema di verifica di Windows 8. Costi che inevitabilmente ricadranno sui consumatori.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Windows 8 sta creando attriti tra i produttori di computer (ODM, Original Device Manufacturer ed OEM, Original Equipment Manufacturer) per via del nuovo sistema di verifica, noto come OA 3.0 (OEM Activation 3.0). Questo comporta costi aggiuntivi, e né chi marchia i computer né chi li fabbrica sembra molto incline ad assumerseli.

Per capire che cosa sta succedendo bisogna sapere, almeno a grandi linee,  come nasce un computer. I prodotti che compriamo vengono progettati dall'azienda che li marchia (HP, Dell, Lenovo, Acer, Apple e così via). 

Queste aziende sono note come OEM (Original Equipment Manufacturer), e si occupano anche d'installare il sistema operativo ed eventuale software aggiuntivo. Non tutti gli OEM però costruiscono direttamente i computer. La scelta più comune è infatti affidare lìattività ad appaltatori. Questi si chiamano ODM appunto, e si tratta di giganti dell'elettronica localizzati perlopiù in Asia (Foxconn, Quanta, Compal, Winstron).

Il logo dell'attivazione di Windows

In questo panorama la chiave di attivazione di Windows 8 diventa una patata bollente che nessuno sembra volere tenere tra le mani. L'attivazione OA è stata ideata da Microsoft per gli OEM, che la usano per installare copie di Windows vincolate a una specifica macchina, così che la licenza scritta sull'adesivo non si possa usare per un altro computer.

L'attivazione di Windows 8 OA 3.0 è vincolata al BIOS. Al primo avvio del computer l'utente inserisce la licenza - acquistata insieme al PC - con il computer collegato a Internet, e Windows si attiva. In altre parole una parte di Windows è "installata nel BIOS", e anche per questo Microsoft può sfruttare l'Avvio Sicuro fornito dal UEFI; una scelta che ha provocato polemiche forse premature.  

Questo modo d'installare Windows si chiama System-Locked Pre-Installation e oltre a vincolare sistema operativo e hardware rende anche impossibile reinstallarlo senza usare i sistemi di recupero forniti dal produttore stesso. Una pessima notizia per gli utenti che preferiscono installare tutto da zero, perché persuasi del fatto che il software aggiuntivo dei produttori di PC sia solo immondizia (crapware). Questo metodo renderebbe inoltre più faticoso creare copie illegittime di Windows.

Gli OEM si stanno organizzando

La mela della discordia sta nel fatto che il nuovo sistema ideato da Microsoft rende l'installazione di Windows più costosa per gli ODM rispetto alla classica installazione su hard disk. Non è chiaro però chi dovrebbe sostenere questi costi aggiuntivi, né in che misura andranno a pesare sul prezzo finale del computer. Secondo alcune fonti anonime citata da Digitimes inoltre Microsoft starebbe giocando sporco: avrebbe infatti detto tanto agli ODM quanto agli OEM che saranno gli altri a pagare il sovrapprezzo.

Qualunque sarà l'esisto di queste discussioni una cosa è chiara: Microsoft sta scegliendo la strada della chiusura per il proprio software. Dopo più di trent'anni si tratta di una svolta radicale e profonda. In molti non se ne renderanno conto, altri lo noteranno e lo apprezzeranno, e altri ancora alzeranno le barricate. Voi di quale gruppo fate parte?