Interpolazioni a 18 e 24 bit

I produttori che stanno mettendo in commercio monitor LCD con un tempo di risposta di 20 ms sono seriamente intenzionati a far breccia nel popolo dei giocatori e dei professionisti della fotografia digitale. Oggi abbiamo recensito le nuove stelle del mercato dei monitor da 17": ProphetView 920 Pro di Hercules, NEC LCD71VM, Samsung 172X e Viewsonic VP170m. Quale di questi vincerà il premio di miglior monitor dell'anno? Abbiamo poi svelato i problemi di distribuzione di Hyundai e analizzato alcune dichiarazio

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a cura di Tom's Hardware

In conclusione

I tempi di risposta misurati dallo standard ISO 13406-2 sono puramente indicativi. Non danno nulla di più di una vaga idea della qualità di un monitor. Non ci si può fare completamente affidamento. Li abbiamo provati nei nostri test e non vi abbiamo risparmiato da alcune grosse sorprese.

Sì, all'inizio un monitor da 16 ms reagisce più velocemente di uno da 20 ms ma l'unica certezza è che cambia dal bianco al nero utilizzando dal 10 al 90% della luminosità complessiva richiesta. Nessun'altra promessa è stata fatta per quanto riguarda gli altri colori o riguardo la velocità del sistema per avviarsi e accendersi.

Tutto ciò spiega perchè nonostante le caratteristiche sulla carta inferiori, preferiamo un 20 ms rispetto a un 16 ms. Ecco perchè due anni fa abbiamo di gran lunga preferito il piccolo Solarism da 15'' per il gioco, rispetto a tutti gli altri, nonostante i suoi 40 ms di tempo di risposta, contro i 25 ms dichiarati dai suoi concorrenti.

Interpolazioni a 18 e 24 bit

Come abbiamo messo in evidenza precedentemente, lo schermo della AU Optronics non visualizza 16.7 milioni di colori, ma solo 262.144. Quelli che mancano sono completati alternando colori vicini, con una velocità talmente alta che l'occhio umano non riesce a distinguere la differenza.

Non si può certo dire che sia l'unico monitor a usare questa strategia. Praticamente tutti gli schermi venduti non operano a 24 bit (16.7 milioni di colori) ma a 18 (262K). Nonostante ciò, tutti continuano a spacciare una capacità di 16 milioni di colori. Addirittura, andando a guardare il pelo nell'uovo, non si tratta di 16.7 ma di 16.2 milioni. Per raggiungerli, utilizzano una tecnica chiamata "dithering" che, come fatto dalla AU, visualizza in maniera alternata due colori vicini a quello da mostrare. Ci sono numerosissimi algoritmi che rendono questo possibile, con alcune differenze di resa.

Una matrice a 24 bit è formata da tre celle RGB da 8 bit ciascuna, dato che 8 x 3 = 24. Le matrici da 18 bit, come quella usata dalla AU, possiedono 6 bit per colore. Mentre la precedente poteva rendere 256 sfumature, le matrici a 6 bit possono distinguerne solo 64. In pratica, mentre un monitor a 24 bit può visualizzare i colori 248, 249, 250, 251 e 252, quello a 18 bit lavora solo con il 248 e il 252.