Le 3 anime di Linux: ortodossi, pragmatici e..Zio Budda

Linux è uno degli argomenti principe dell'informatica degli ultimi anni. L'arrivo in redazione di due prodotti, un libro e una distribuzione Linux, mi ha ispirato diverse considerazioni che vorrei condividere con voi.

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a cura di Roberto Buonanno

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Linux: così vicino, così lontano

Gnu/Linux per tutti: Novell Suse Linux 9.3 Professional.

Linux è uno degli argomenti principe dell'informatica degli ultimi anni. Il popolare sistema operativo Open Source, il cui primo kernel fu programmato da Linus Torvalds alla fine del 1991, non è più solo un fenomeno di costume. Intendiamoci, i fanatici di Gnu/Linux, che non userebbero Windows nemmeno sotto la minaccia delle armi, esistono tuttora. Ci sono però anche tanti operatori del settore che hanno dovuto riconoscere la potenza, la flessibilità e la sicurezza a prova di bomba di molte incarnazioni - pardon, distribuzioni - del sistema operativo del pinguino.

L'arrivo in redazione di due prodotti, un libro e una distribuzione Linux, mi ha ispirato diverse considerazioni che vorrei condividere con voi.

Il relativismo nell'Era del Pinguino

A mio modo di vedere, oggi ci sono principalmente due correnti di pensiero riguardanti Linux. Alla prima appartiene chi cerca di facilitare gli utenti Windows, creando distribuzioni con interfacce amichevoli e offrendo un processo di transizione indolore; vedi Novell Suse Linux Professional, appena uscita in versione 9.3, e il caso estremo di Lindows - ops, Linspire.

Definisco relativisti coloro che affrontano la situazione Linux in relazione alla base installata. La stragrande maggioranza dei computer al mondo esegue Windows, quindi è logico dedurre che gli utenti di questi computer siano perlomeno familiari con il sistema operativo di Microsoft. Ognuno di questi individui è, per società come Novell, un potenziale cliente. Per vendere un sistema operativo alternativo però deve esserci una condizione chiave: deve assomigliare a Windows quanto basta per non disorientare i neo utenti. La seconda condizione è un corollario alla prima: il sistema deve essere, all'infuori dell'interfaccia, profondamente diverso da Windows, altrimenti tanto vale continuare a usare quest'ultimo.