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a cura di Dario D'Elia

Indietro tutta per Lenovo: basta con il supporto Linux. Ebbene sì, il gigante cinese, che nel 2005 aveva acquisito IBM, in barba alla precedente strategia statunitense ha confermato che smetterà di istallare e supportare Linux, preferendogli Microsoft Windows. “Non disporremo più di modelli con Linux; attualmente non abbiamo neanche ordini di questo tipo da soddisfare”, ha dichiarato Frank Kardonski, product manager di Lenovo 3000. Secondo un portavoce dell’azienda la chiusura nei confronti dell’open source coinvolgerà non solo la linea desktop ma anche quella notebook con marchio Thinkpad.

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Si tratta certamente di un’inversione di marcia dato che prima della famosa acquisizione IBM aveva deciso di sposare la causa Linux. Norman Gaffney, co-fondatore della Garic Inc., solution provider e partner Lenovo, è certo che nel breve periodo la nuova strategia non produrrà effetti negativi. “Nel lungo periodo però qualcosa potrebbe cambiare”, ha sottolineato Gaffney. “Un ulteriore ritardo nel lancio di Vista potrebbe far perdere a Lenovo qualche vendita”.

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Hewlett-Packard e Dell, due fra i più importanti competitor, però, sono convinti che la scelta di sostenere Linux produrrà i suoi frutti. Dal 2004, infatti, danno la possibilità ai loro clienti di optare per configurazioni open. La scorsa settimana, inoltre, durante la XChange Tech Connect conference, numerosi produttori hanno confermato che lanceranno sul mercato desktop PC con il nuovo sistema operativo Novell SUSE Linux Enterprise 10.  

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Lenovo e Microsoft hanno praticamente rinsaldato un patto di sviluppo e cooperazione. Un colpaccio per la casa di Redmond… sempre che Vista giunga in tempo a destinazione e non sia troppo bizzoso.