Libertà e privacy

Come sarà il mondo fra trent'anni. Tutti ce lo chiediamo ma alcune risposte sembrano più credibili di altre. E anche quelle che non sono credibili sono di sicuro affascinanti: come quelle che propone il futurista Ian Pearson, che dipinge un 2050 dai toni chiaroscuri.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Libertà e privacy

Pearson dedica parte delle sue previsioni a descrivere un futuro che non esiteremmo a definire orwelliano.

Entro il 2050 governi e polizie del mondo avranno a disposizione hardware e software per prevedere il crimine e, in senso figurato, "leggere il pensiero" dei cittadini. Persino gli assistenti personali (robot e AI) serviranno a questo scopo. Ci saranno backdoor ovunque, perché secondo Pearson l'attuale dibattito vedrà la vittoria di chi vuole obbligare le aziende a inserirle.

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E con la perdita della privacy, perderemo anche la libertà, come individui e come gruppi sociali.

Questa è la previsione più terribile e drammatica da parte di Pearson, che risulta ancora più tremenda se si considera quanto questo osservatore sia ottimista in tutti gli altri ambiti. Andiamo verso un futuro forse non bello come sembra, dopotutto.

La politica

Il mondo descritto da Pearson è un mondo in cui la politica ha un ruolo ridotto rispetto a oggi, perché ci sono meno problemi di cui occuparsi. Si dibatterà di integrazione sociale, di diritto alla privacy e libertà individuali, ma questioni come la povertà, l'accesso alle risorse o alla salute saranno depennate dall'agenda politica.

Le questioni che resteranno aperte tuttavia sono rilevanti, e potrebbero portare anche a scontri violenti nel mondo Occidentale. I conflitti culturali di oggi difficilmente saranno superati nel 2050, anzi probabilmente è vero il contrario. Pearson ritiene invece che una guerra globale, uno scontro che coinvolga Russia, Cina e blocco Occidentale, sarà sempre meno probabile.