LibreOffice e OpenOffice, Oracle certifica la guerra

LibreOffice, progetto alternativo a OpenOffice, non dovrà contare su Oracle. L'azienda fa sapere che ha intenzione di continuare a lavorare su OpenOffice. The Document Foundation incassa e si dichiara pronta a un nuovo e radioso inizio.

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a cura di Manolo De Agostini

Oracle declina l'offerta di The Document Foundation e non contribuirà allo sviluppo di LibreOffice (LibreOffice, OpenOffice.org vola via da Oracle), derivazione (fork) di OpenOffice. "Con oltre 100 milioni di utenti crediamo che OpenOffice.org sia la più avanzata e completa implementazione open-source e continueremo fortemente a incoraggiare la comunità OpenOffice a continuare a contribuire attraverso openoffice.org", ha dichiarato l'ufficio stampa di Oracle.

"La bellezza dell'open source è che può esserci una divisione se qualcuno vuole, come è stato fatto da The Document Foundation. Il nostro più sincero obiettivo per OpenOffice è far sì che divenga sempre più usato quindi se questa nuova fondazione vuole aiutare OpenOffice e il formato Open Document Format (ODF) a crescere gli auguriamo il meglio".

Insomma niente avvicinamenti e riconciliazioni. Oracle non lavorerà con la nuova fondazione, ora libera di guardare in avanti anziché indietro, e sviluppare una suite open source alternativa a Microsoft Office più completa e potente. Sicuro ormai anche il nome, LibreOffice, scelto provvisoriamente in attesa che Oracle decidesse di donare il marchio. Cosa che non avverrà.

"La fondazione capisce che Oracle non ha l'intenzione immediata di supportarci o di trasferire gli asset della comunità come il marchio OpenOffice.org. Tuttavia la fonazione spera che questa posizione cambierà quando l'azienda vedrà che la comunità dei volontari - una componente essenziale del successo di OpenOffice - offrirà il proprio supporto alla nuova fondazione. Nel frattempo continueremo a sviluppare il software con il marchio LibreOffice".

Rottura totale. LibreOffice ha le gambe per correre da solo? La potenzialità non manca. È stato  appoggiato da subito da nomi come Canonical (Ubuntu), Google, Red Hat, Novell e da Richard Stallman, che ne ha benedetto l'arrivo. I dati di partenza sono incoraggianti. In una settimana la beta di LibreOffice è stata scaricata oltre 80 mila volte.

"In una settimana abbiamo ricevuto circa 80 contributi sul codice (patch e impegno diretto) da un totale di 27 volontari - diversi dei quali nuovi acquisti - con circa 100 sviluppatori che si ritrovano sul canale IRC #libreoffice", ha dichiarato The Document Foundation.