Lifebook S935 alla prova d'uso: l'autonomia eccellente ha un peso importante

Il Lifebook S935 è un notebook per uso professionale che punta sulla qualità costruttiva, la potenza di elaborazione, la sicurezza e l'autonomia per candidarsi come prodotto ideale per le aziende.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Le prime impressioni dopo aver tirato fuori il Lifebook S935 dalla confezione? La buona qualità costruttiva – per il rivestimento esterno sono state usate leghe di magnesio – e il peso, maggiore di quanto ci si aspetti per un prodotto con schermo da 13,3 pollici.

Fujitsu Lifebook S935

Fujitsu Lifebook S935 

Colpa (e merito) della batteria maggiorata, che sporge anche dal fondo tenendo sollevata la parte alta della base. È suo il merito dei tempi lunghi che stiamo registrando durante le prove di autonomia: siamo riusciti a usarlo per pubblicare articoli senza portarci dietro l'alimentatore e non siamo rimasti "a secco".

Il rovescio della medaglia è che quando abbiamo portato il notebook in borsetta per qualche giorno avremmo preferito una soluzione più leggera. Ciascuno valuti pro e contro a seconda delle esigenze primarie, tenendo conto che ci sono due opzioni per la batteria. C'è quella da 7100 mAh che avevamo noi e una più leggera da 3550 mAh, che ovviamente consentirà minore autonomia.

Da notare poi che il prodotto ricevuto in prova ha uno schermo touch, che pesa più di quello non sensibile al tocco (rispettivamente 1,37 chili contro 1,24). Il parametro è declinabile con tutti i prodotti, quindi la morale è che se cercate un prodotto leggero e non vi interessa il touchscreen evitatelo e ci guadagnerete.

Da notare poi che questo notebook ha una base più spessa di un ultrasottile perché integra porte di dimensioni standard (VGA, HDMI ed Ethernet) e l'unità ottica intercambiabile senza usare il cacciavite. Quello che si ottiene è la possibilità di collegare qualsiasi periferica senza maneggiare gli adattatori, a patto di rinunciare a un ultrasottile nel senso più letterale. 

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La tastiera è una delle parti migliori di questo prodotto: i tasti a isola sono ben distanziati, più della media (4 mm contro 3 mm di media), hanno una corsa pressoché perfetta, e l'atterraggio un po' "gommoso" porta in realtà a sfiorare i tasti invece di batterli fino in fondo, scrivendo più speditamente. Le doppie battiture sono rare, ma capita spesso di premere i tasti di paginazione invece delle frecce direzionali: colpa della mancanza di spazio attorno alle frecce che quasi sempre spiazza.

Ottimo il touchpad, che ha una superficie liscia, scorrevole e reattiva. Ci siamo trovati bene a usarlo fin dal primo momento, anche con le gesture multitouch di Windows 8, e abbiamo apprezzato anche i tasti di selezione separati.

Pulsante Eco: impostazioni di default

Pulsante Eco: impostazioni di default

Da notare due peculiarità di questo notebook: il pulsante Eco e il Palm Vein Sensor. Eco è semplice e intuitivo: basta premerlo per attivare tutte le impostazioni utili a ridurre il consumo energetico. La CPU passa in modalità di basso regime, l'audio viene disattivato, la luminosità si abbassa al 20%. Per default si spegne anche il Wi-Fi: va bene in treno, meno se si ha bisogno della connessione di Rete. Comunque non è un problema, perché basta usare il software Function Manager preinstallato per personalizzare velocemente le impostazioni.

L'altra singolarità del Lifebook S935 è il Fujitsu PalmVein Sensor, un sensore di riconoscimento che identifica l'utente leggendo le vene del palmo della mano. È una soluzione proprietaria integrata solo in alcuni dei prodotti al top di gamma. Nel video qui sotto potete vedere come funziona.

Altra caratteristica di questo portatile è lo schermo IGZO WQHD 2560 x 1440 pixel. Per compensare la risoluzione molto alta Fujitsu ha ingrandito le icone sulla scrivania, come fanno molti produttori. Allo stesso modo sono ampliate anche le title bar. Il risultato è molto buono perché nella maggior parte dei casi non serve la lente di ingrandimento per leggere i menu. La stessa soluzione l'abbiamo trovata su molti altri prodotti, come per esempio lo Yoga Pro 3, ed è la risposta alla volontà degli utenti di avere display ad altissima risoluzione, che però siano allo stesso tempo leggibili.

Dimensioni caratteri

Grande e piccolo

Il problema è che quando si mette una pezza, prima o poi si nota. Per esempio alcune finestre di dialogo come quella che mostriamo in figura mantengono i caratteri piccoli, e lo stesso succede con i menu a discesa e alcune finestre di vari programmi, come per esempio Cyberlink. Almeno per quel che abbiamo visto in una settimana d'uso non ci sono artefatti nei menu di sistema, cosa che purtroppo abbiamo notato in altri casi. Altro problema, quando si collega un monitor esterno per quanto grande restano le impostazioni con lo zoom al 200% sulle icone, che sul nostro 29 pollici diventano astronavi multicolor.

Ovviamente intervenendo sulle impostazioni tutto si risolve e ciascuno trova la propria impostazione ideale, ma viene da chiedersi che senso abbia comprare un notebook con schermo WQHD per poi dovere impostare zoom esagerati per vedere cosa c'è scritto.

Quanto alla velocità di elaborazione non ci sono obiezioni: abbiamo in prova il modello più potente, con Core i7, SSD e 12 GB di memoria. Non abbiamo avuto alcun problema con nessuna delle applicazioni che usiamo quotidianamente per lavorare: un paio di browser con decine di tab aperte, Office online, fotoritocco, cloud e riproduzione di file multimediali.