L'orecchio bionico si stampa in 3D e ci fa sentire la partita

Ricercatori statunitensi hanno realizzato un orecchio artificiale che include un'antenna radio. Pone le basi per una nuova generazione di protesi, che uniscono elettronica e tessuti biologici.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

L'ultimo componente del cyborg del futuro arriva dall'Università di Priceton (USA) dove hanno realizzato un orecchio umano stampato in 3D che include circuiti capaci di ricevere onde radio normalmente impossibili da sentire per gli esseri umani.

Il prototipo realizzato è bruttarello, ma il cammino per il miglioramento dell'uomo (almeno nel corpo) non può certo fermarsi di fronte a vezzi estetici. Ciò che hanno fatto gli scienziati è stato stampare tutto insieme: la struttura 3D a base di cellule bovine costituisce il tessuto e dà forma al costrutto, nel quale la coclea è sostituita da un'antenna realizzata con nanoparticelle di argento.

Usate in coppia, queste orecchie bioniche possono permetterci di ascoltare la radio in stereo, senza usare né un ricevitore né altoparlanti. Almeno in teoria, perché nessuno si è ancora offerto come cavia per sostituire le proprie orecchie con un paio di queste, anche la questa singolare protesi non permette di sentire normalmente, quindi si diventerebbe sordi da una parte e superumani dall'altra. Ma in teoria si potrebbe fare, collegando questa invenzione al nervo uditivo per renderla parte del corpo.

Sono due gli aspetti che rendono il progetto degno di nota. Il primo è la stampa 3D, unica soluzione per ricreare artificialmente le complesse forme dell'orecchio umano; era già stato fatto in passato, usando tra l'altro cellule vive con l'obiettivo di creare un organo trapiantabile. Il secondo è l'integrazione di tessuti artificiali ed elettronica, grazie alla nanotecnologia.

Ce l'avesse avuto lui, l'orecchio bionico per sentire la partita. Altro che corazzata Potemkin

Nasce così un nuovo tipo di oggetto, la fusione fra elettronica e medicina, e in qualche modo diventa più concreta l'ipotesi secondo la quale un giorno diventeremo tutti Borg.