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a cura di Manolo De Agostini

Microsoft Corp. ha depositato oggi presso il Tribunale di Torino un atto di citazione per spamming nei confronti del Sig. Walter Rossi.

L’azione civile contro il Sig. Rossi è stata avviata da Microsoft a seguito di diverse segnalazioni ricevute dai propri clienti a proposito di messaggi commerciali indesiderati pervenuti nelle loro caselle di posta elettronica. Ulteriori verifiche hanno successivamente rivelato che era proprio il Sig. Walter Rossi ad aver inviato i messaggi senza il relativo consenso dei destinatari.

Secondo la legge italiana l’attività di spamming non è legale. In particolare, la normativa vigente nel nostro Paese vieta l’invio di comunicazioni commerciali e promozionali mediante posta elettronica senza il consenso espresso del destinatario del messaggio o camuffando o celando l’identità del mittente.

Il Sig. Walter Rossi era già stato invitato circa un anno fa a desistere dalle attività di spamming e, all’epoca, aveva accettato questo invito, sottoscrivendo un impegno con Microsoft. Tuttavia, dopo alcuni mesi, il Sig. Rossi ha ripreso quella che Microsoft ritiene essere un’attività di “mailing di massa”, indirizzata a ignari utenti Internet, utilizzando diversi account ISP, fornendo identità elettroniche false e contravvenendo ai termini di utilizzo sottoscritti con i diversi ISP. Successivi tentativi di contattare il Sig. Rossi hanno avuto esito negativo.

Microsoft e i principali ISP mondiali stanno collaborando per ridurre il volume di e-mail indesiderate, spesso offensive e ingannevoli, che minano la possibilità effettiva da parte dei consumatori di poter utilizzare la posta elettronica come efficace strumento di comunicazione e come mezzo legittimo per attività di commercio elettronico. Recenti indagini dimostrano come circa i tre quarti della posta elettronica ricevuta oggi rappresentino spamming, intasando le reti e causando a consumatori e aziende in tutto il mondo una perdita di tempo, soldi e risorse. Gli spammer sono in grado di “attaccare” un ampio numero di consumatori, colpendo particolarmente gli utenti di Internet meno esperti, inclusi i minori.

Horacio Gutierrez, Responsabile dell’Ufficio Legale di Microsoft in EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) ha dichiarato: "Questa azione legale rappresenta un ulteriore passo nel contrastare il fenomeno dello spam e costituisce un riconoscimento del diritto dei consumatori a non ricevere messaggi di posta elettronica indesiderati. L’azione civile presentata oggi è un segno tangibile dell’impegno di Microsoft a fornire ai propri clienti un utilizzo sicuro del Personal Computer. Dal 2003 in Europa sono state presentate 7 denunce e 10 obiezioni nei confronti di soggetti coinvolti in attività di spamming e sono stati contattati 70 tra aziende e individui sospettati di analoghe attività. Confidiamo che il numero di azioni che Microsoft e i suoi partner hanno intrapreso in tutto il mondo, oltre 120 per quanto concerne la sola Microsoft, possano fungere da deterrente e persuadere altre persone a cessare le loro attività di spamming”.