Mac App Store parte bene, ma c'è l'ombra pirateria

Scaricate oltre 1 milione di applicazioni in 24 ore dal Mac App Store, segno che il modello di business è valido. Tuttavia nascono le prime forme di pirateria e un hacker dichiara: pronto un sistema che permetterà di scaricare gratuitamente le applicazioni a pagamento.

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a cura di Manolo De Agostini

Il Mac App Store parte in chiaroscuro. Da una parte c'è un primo dato: un milione di download in 24 ore, un risultato che forse non si aspettava neanche Apple. Figlio dell'effetto novità, certo, ma segnale che il modello "app store" ormai affermato sugli smartphone può avere successo anche sui computer. Nel caso particolare di Apple la familiarità degli utenti con il mezzo è da ritenersi quasi scontata, dato che chi possiede un Mac spesso ha anche un iPhone o comunque un prodotto iOS.

Tuttavia sono già emersi i problemi, con qualche bug che ha riguardato il download delle applicazioni, e soprattutto la pirateria. Alcuni appassionati hanno scovato un modo per far funzionare applicazioni a pagamento in modo gratuito.

Gli hacker spiegano che il crack è molto semplice: basta scaricare un'applicazione gratuita e copiare tre file - presenti all'interno del package - che "firmano" digitalmente l'applicazione e ne certificano l'acquisto. Questi tre file vanno poi sostituiti a quelli di un'applicazione a pagamento, reperita gratuitamente su un sito di terze parti, e il gioco è fatto: il Mac App store riconosce l'applicazione piratata come acquistata regolarmente.

Non si tratta quindi di un problema di sicurezza del Mac App Store, quanto un sistema che lo inganna. Apple però centra fino a un certo punto. La colpa è infatti da addebitarsi agli sviluppatori, che non hanno seguito le linee guida distribuite dall'azienda sulla validazione delle applicazioni acquistate.

C'è da dire che questo "trucchetto" non funziona con tutte le applicazioni presenti nello store, ma solo per quelle applicazioni i cui sviluppatori non hanno previsto i necessari - e consigliati - controlli. A questi sviluppatori toccherà quindi correre ai ripari al più presto.

Apple ha comunque, di riflesso, la necessità di rendere il sistema di autenticazione delle app acquistate un po' più complesso: il crack delle applicazioni è sin troppo facile.

Per Cupertino c'è però un'ombra all'orizzonte e si chiama Kickback. L'hacker Dissident ha dichiarato di aver trovato un modo per craccare la sicurezza del Mac App Store e piratare qualsiasi applicazioni in esso contenuta. Tuttavia il crack non sarà disponibile prima di febbraio.

L'hacker ha affermato che il crack arriverà solo quando il Mac App Store si riempirà di "applicazioni spazzatura". Dissident dice di non voler "azzoppare" gli sviluppatori fin da subito, facendo perdere valore alle loro applicazioni. Staremo a vedere se Dissident terrà fede a queste parole ed eventualmente come risponderà Apple, senza dimenticare che all'orizzonte c'è anche Mac Cydia...