Macbook carichi per settimane con le batterie all'idrogeno

Apple ha depositato due brevetti per l'alimentazione dei MacBook con batterie a idrogeno: i notebook saranno più leggeri e potranno stare accesi per giorni o addirittura per settimane senza doverli ricaricare. Sui prezzi, Cupertino ritiene che saranno accessibili.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Apple potrebbe costruire notebook più piccoli e più leggeri rispetto a quelli attuali, sostituendo le batterie con le celle a combustibile. Due domande di brevetti che la casa di Cupertino ha depositato presso l'ufficio brevetti statunitense questa settimana aprono interessanti scenari. Il primo documento s'intitola "Batterie fuel cell per alimentare dispositivi portatili", il secondo è una leggera variante sul tema, con il titolo "Soluzioni fuel cell abbinate ai computer portatili".

I MacBook potrebbero presto avere batterie a idrogeno

In entrambi i casi si prende in considerazione la possibilità di sfruttare un sistema di celle a combustibile in grado di fornire e ricevere energia a un prodotto come il MacBook. Il materiale usato dovrebbe essere l'idrogeno e secondo la casa di Cupertino dovrebbe consentire la realizzazione di batterie adatte ai formati richiesti per i notebook, con prezzi accessibili. Per quanto riguarda le prestazioni, Apple è dell'opinione che questi componenti potrebbero consentire ai portatili di funzionare "per giorni o addirittura settimane senza dover essere ricaricati".

Le nuove batterie potrebbero tenere accesi i portatili "per giorni o addirittura settimane"

Nei documenti presentati da Apple si fa riferimento a un sistema fabbricato mediante uno stack di celle a combustibile in grado di convertire l'idrogeno in energia elettrica. Fra i componenti necessari ci sono ovviamente la fonte di combustibile e un controller deputato a supervisionare il funzionamento del sistema. È inoltre stata prevista un'interfaccia con il notebook, che comprende un circuito di alimentazione per il portatile e uno per la comunicazione bidirezionale che consenta alla batteria di scambiare informazioni con il sistema.

Il sistema di alimentazione progettato da Apple

Apple non è il primo produttore ad avere esplorato la strada delle batterie a celle di combustibile, reputate da molti come la soluzione ai problemi di alimentazione che affliggono tuttora dispositivi portatili di vario genere, fra cui anche i notebook. Fra le aziende che finora hanno stanziato maggiori fondi nella ricerca in questo settore ci sono Panasonic e Toshiba. Entrambi hanno annunciato che nel 2012 dovrebbero essere pronte batterie a celle di combustibile alimentate a metanolo.

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Il progetto a cui sta lavorando Apple sembra però differente. Potrebbe essere ispirato ai recenti risultati di una ricerca condotta sull'ossido di metallo e sul grafene, o meglio ancora sull'idea semplice ma efficace della Sigma Chemistry, che ha inventato batterie a idrogeno a prezzi stracciati.

Quel che è certo è che l'interesse di Apple verso la tecnologia delle celle a combustibile non è nuovo, dato che nell'ottobre scorso l'azienda aveva depositato altre due domande di brevetto relative all'impiego di questo sistema di alimentazione per i suoi portatili. Allora si descriveva la costruzione di più celle a combustibile collegate in parallelo da un bus con un moltiplicatore di tensione che aumentava la tensione in uscita della batteria.