Mandati le tue foto di nudo su Messenger, è per sicurezza

In Australia è possibile autoinviarsi foto di nudo o sesso su Messenger al fine di evitare fenomeni di revenge porn. Facebook veglierà sulla vostra privacy.

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a cura di Manolo De Agostini

AGGIORNAMENTO 10/11/2017 ore 15:10

Nei giorni successivi alla notizia sulle nuove misure di Facebook contro il revenge porn in Australia è emerso un dettaglio, non da poco, ancora più importante: le immagini inviate tramite Messenger saranno analizzate in prima battuta da persone in carne e ossa, e non ci sarà alcun sistema di sfocatura automatico a preservare la privacy di chi invierà le foto. Dopodiché dopo questo passaggio, si creerà l'hash e la foto non sarà salvata dal social network. 

"Una volta che è stato creato l'hash, arriva una notifica alla persona che ha fatto l'upload dell'immagine originale, a cui è chiesto di cancellarla da Messenger. Poi Facebook cancella l'immagine dai propri server, conservando solo l'hash".

Fonte: Motherboard

Il revenge porn è uno dei fenomeni più brutti e insidiosi delle Rete. Stiamo parlando della pubblicazione di foto e video di scene di nudo / sesso per ripicca da parte di ex "arrabbiati" - anche se sarebbe meglio definirli "infami" - senza consenso. Un problema che investe i social network e per questo Facebook è in prima linea per impedire che proliferi.

Per questo in Australia l'azienda Menlo Park ha deciso di unire le forze con l'agenzia governativa e-Safety. Tutto molto bello e giusto, se non fosse che il sistema adottato per arginare il fenomeno sul nascere fa quantomeno sorridere. Già, perché se qualcuno pensa di essere a rischio "revenge porn", può contattare e-Safety, la quale consiglierà tra le tante misure anche quella di autoinviarsi le foto di nudo in questione tramite Messenger.

facebook

Sì, avete letto bene. Per impedire che qualcuno pubblichi la vostra foto in atteggiamenti privati su Facebook, Instagram o Messenger, dovrete prenderla e inviarvela tramite il servizio di chat del social. Pazzesco vero? C'è una spiegazione. In questo modo Facebook analizzerà l'immagine con tecniche di intelligenza artificiale e altre soluzioni al fine di impedire che la medesima foto possa essere pubblicata sulla piattaforma.

Tutto avverrà, ma qui c'è da fidarsi, senza che il social archivi alcuna immagine. Si parla infatti di un sistema di "impronta digitale", un valore di hash in gergo tecnico. In questo modo il sistema potrà riconoscere l'immagine quando qualcuno tenterà di fare l'upload sul social, in modo da bloccarla.

Ovviamente bisognerà capire se il sistema funzionerà anche in caso di alterazioni delle foto in questione. Ma è proprio a questo che servono i test, che in futuro potrebbero essere estesi in altri paesi.

Negli Stati Uniti lo scorso aprile Facebook ha introdotto una tecnologia di "photo-matching" per assicurarsi che le persone non possano ricondividere immagini precedentemente segnalate e taggate come revenge porn.


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