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Facciamo il punto sulle prestazioni in ambito gaming post Spectre e Meltdown. Le patch pubblicate sinora impattano sulle prestazioni?

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a cura di Tom's Hardware

Questo primo round di patch per Meltdown e Spectre si è dimostrato quasi indolore. Non c'è molto da riportare per quanto riguarda il gaming. Si tratta però di un risultato parziale, soggetto a eventuali cambiamenti delle patch in futuro. Originariamente volevamo testare con gli aggiornamenti di sistema operativo e microcode per la variante 2 di Spectre, che ci aspettiamo impatteranno maggiormente sulle prestazioni.

Intel e i suoi partner hanno però "richiamato" la patch del microcode proprio durante le nostre prove e AMD non ha ancora distribuito un proprio fix. Nelle ultime ore Intel ha annunciato la distribuzione di un nuovo microcode, ma solo per le piattaforme Skylake. Non ci resta quindi che tornare sull'argomento in futuro.

Per quanto riguarda i processori più recenti, la patch del sistema operativo non sembra influenzare le prestazioni con i giochi. La maggior parte dei giochi è confinata allo spazio utente e non fa frequenti chiamate kernel, quindi è possibile che l'impatto sulle CPU più vecchie possa essere anch'esso contenuto - come scritto nelle pagine precedenti, ci stiamo lavorando.

L'attuale patch impatta sulle prestazioni di archiviazione, almeno è quello che emerge da test sintetici. Un hard disk lento potrebbe influenza il tempo di caricamento dei livelli e la capacità del sottosistema di archiviazione di alimentare il motore di gioco, portando a qualche intoppo nelle transizioni tra le scene.

Abbiamo analizzato i tempi di caricamento e le scene d'intermezzo attentamente, e anche se le CPU entry-level hanno impiegato più tempo ed erano meno fluide, è difficile incolpare la patch di sicurezza della minore velocità di processori che di natura sono più lenti. Non abbiamo notato cambiamenti drastici nella costanza delle prestazioni o nella variabilità del frame time, quindi qualsiasi piccolo impatto dovrebbe essere limitato all'archiviazione, almeno con le patch nello stato attuale.

La maggior parte dei test sull'archiviazione orientati a capire l'impatto delle vulnerabilità che abbiamo visto è stato fatto con queue depth alte, o usando carichi di scrittura e lettura puri che non sono il miglior indicatore delle prestazioni del sistema operativo. La maggior parte degli accessi reali avviene a queue depth più basse e i cambiamenti radicali nelle prestazioni degli SSD, in meglio o in peggio, non corrispondono linearmente alle prestazioni con le applicazioni.

La variante 2 di Spectre è ancora in via di risoluzione. La speranza è che Intel e AMD aggiornino con un impatto minimo. Abbiamo sentito che alcune applicazioni possono essere ottimizzate per minimizzare l'overhead. E Intel ha parlato di patch che matureranno diventando più efficienti.

Per ora rimaniamo vulnerabili a Spectre Variante 2, e del codice proof of concept purtroppo è già diffuso. Questo ci lascia esposti in attesa delle mosse di Intel, AMD e il resto dell'industria davanti a quella che potrebbe essere la vulnerabilità maggiore del nostro tempo. Fortunatamente, nell'attesa, sembra proprio che possiamo giocare senza troppi patemi d'animo.


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