Microsoft brevetta l'immortal computing

Microsoft ha avviato una ricerca che permetterà alla gente o a intere civiltà una memoria storica ai posteri. Ecco l'immortalità, seppur solamente digitale

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a cura di Manolo De Agostini

Alcuni ricercatori di Microsoft stanno perseguendo un'idea profondamente radicale, che raccoglie il concetto di salvaguardia dei messaggi per far sì che possano essere consegnati tra decadi o secoli a discendenti o a civiltà future. Il progetto, chiamato "immortal computing", permetterà agli utenti di immagazzinare informazioni digitali su manufatti fisici e altre forme di archiviazione per preservarle per il futuro.

Andy Wilson, ricercatore di Microsoft afferma: "È un progetto a lungo termine". Con queste premesse la visione dei ricercatori è quella di permettere alle persone di conservare messaggi per i discendenti, informazioni sulla propria vita oppure ologrammi interattivi applicabili ad esempio - ed è macabro e bizzarro da dire - sulle proprie tombe. Se con i mezzi attuali di voi potrà solo rimanere una foto sbiadita, il futuro potrebbe presentarci il miraggio dell'immortalità, seppur apparente e digitale.

Questa ricerca ancora agli stadi iniziali, ma dall'interesse elevato (chi non vorrebbe lasciare una propria traccia di sè?) ci ricorda molto il programma Voyager della Nasa, nel quale su due sonde distinte è stato inserito un disco d'oro contenente immagini e suoni della Terra.

La Nasa ha lasciato nel cosmo una nostra traccia per il futuro, Microsoft potrebbe proporvi di lasciarla per i vostri discendenti.