Microsoft denuncia chi regala dischi di ripristino Windows

Microsoft ha denunciato la catena anglosassone Comet per aver distribuito 94mila dischi di ripristino Windows Vista e XP ai suoi clienti. L'acquisto di un PC o portatile con Windows OEM non sembra comunque consentire questo tipo di gentilezza, anche se la confezione è sprovvista di CD.

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a cura di Dario D'Elia

Microsoft ha denunciato una delle più grandi catene di negozi di elettronica, Comet, per aver realizzato e distribuito più di 94mila dischi di ripristino (recovery CD) dei sistemi operativi Windows Vista e Windows XP. In pratica le copie "contraffatte" venivano consegnate a tutti i clienti che acquistavano PC e portatili con Windows pre-istallato.

La maggioranza dei produttori crea una partizione di ripristino all'interno dell'hard disk dei propri notebook o PC. All'utente basta accedere alla funzione di ripristino - o direttamente dal sistema operativo, dal BIOS o tramite una combinazione di tasti che viene spesso visualizzata nella fase di boot. La partizione solitamente è nascosta e contiene l'immagine del sistema operativo così come lo troviamo al momento della prima accensione, quindi sistema operativo, driver ed eventuali software preinstallati dal produttore. Insomma, un neofita può davvero trovarsi in difficoltà.

Secondo il colosso statunitense si sarebbe trattata di un'incredibile operazione di contraffazione, in chiara violazione della policy licenziataria OEM (original equipment manufacturer) di Microsoft. Com'è risaputo le licenze di questo tipo non solo legano il software alla specifica piattaforma hardware, e quindi al dispositivo acquistato, ma non prevedono ingerenze da parte della grande distribuzione.

Benvenuti da Comet

Per altro la masterizzazione dei CD sarebbe avvenuta in uno stabilimento dell'Hampshire mentre la distribuzione degli stessi in tutti gli outlet del Regno Unito della catena. Comet è attualmente controllata dal colosso francese Kesa Electricals, anche se a fine anno il fondo private equity OpCapita ha avviato le procedure di acquisizione.

Insomma, quella che la catena inglese dichiara come un piacere per il cliente è considerata da Microsoft un'azione illegale. "Comet ha chiesto e ottenuto consulenza legale dal proprio specialista per sostenere la tesi che la produzione di dischi di ripristino non ha violato la proprietà intellettuale di Microsoft", si legge nel comunicato ufficiale. "Crediamo di aver agito nel migliore interesse dei suoi clienti. Crediamo che i nostri clienti siano stati affetti negativamente dalla decisione di bloccare la fornitura di dischi di ripristino per ogni computer nuovo dotato di sistema operativo Microsoft".

Ho trovato il disco, poi devo fare qualcosa coi boots?

La questione di fondo è che per realizzare i CD e distribuirli Comet avrebbe dovuto pagare a Microsoft una licenza specifica. Almeno questo è quello che sostiene il colosso statunitense. Per altro la catena di negozi parla di una gentilezza, poiché in autonomia i clienti avrebbero potuto fare da soli a casa – probabilmente non tutti considerato il target dei negozi.