Microsoft risolve un problema su Windows ma ne crea un altro

Come accade spesso, una patch correttiva di Microsoft introduce altri problemi. In questo caso, la situazione riguarda le operazioni AES.

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a cura di Marco Doria

Per chi è utente Windows di vecchia data, questo titolo non suonerà certo come una novità. Ancora una volta, un aggiornamento rilasciato da Microsoft per risolvere un problema, in questo caso il potenziale danneggiamento dei dati sui dispositivi Windows con le più recenti CPU supportate, ne ha creato un altro, ovvero un forte rallentamento delle operazioni basate su AES.

Microsoft aveva avvisato gli utenti circa la possibilità di incorrere in dati danneggiati attraverso un articolo di supporto disponibile solo in lingua inglese. Il possibile problema riguarda sia Windows 11 che Windows Server 2022.

Come sempre, la soluzione è aggiornare Windows con le ultime patch. Nella fattispecie, quella rilasciata in anteprima il 23 giugno e la patch di sicurezza del 12 luglio hanno risolto la situazione, con alcuni effetti collaterali. L'update del 12 luglio rendeva inutilizzabile il menu Start su alcuni dispositivi, per fare un esempio.

Il problema dei dati danneggiati era già stato gestito tramite la patch di anteprima del 24 maggio e la patch del 14 giugno, purtroppo però, con gravi conseguenze sulle prestazioni di alcune funzionalità, come BitLocker, TLS e il throughput su disco. La stessa Microsoft ha ammesso che le operazioni basate su AES potrebbero subire un dimezzamento della velocità di esecuzione. L'azienda, però, non aveva segnalato questo problema nella sezione dei problemi noti dedicata alle patch di maggio e giugno, descrivendolo solo successivamente.

In ogni caso, il Colosso di Redmond sottolinea che il problema di performance dovrebbe sparire con le release di anteprima del 23 giugno e di sicurezza del 12 luglio, dunque chi si stesse chiedendo come mai il proprio sistema avesse subito un inspiegabile rallentamento ora ha la risposta.

Come dicevamo, nulla di nuovo sotto il sole, dunque, come sempre, è consigliabile testare le patch prima dell'implementazione, soprattutto in ambito aziendale.