Microsoft: usiamo i server per riscaldare case

Microsoft ha studiato un modo per riciclare il calore prodotto dai server e dai data center per riscaldare gli edifici e risparmiare soldi. L'idea è di creare mini data center posizionati all'interno di aree residenziali. I problemi principali sono legati alla sicurezza, alla necessità di connessioni veloci e alla manutenzione.

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a cura di Roberto Caccia

I ricercatori di Microsoft puntano a sfruttare il calore prodotto dai server e dai data center per riscaldare le abitazioni. Secondo i dati relativi al 2007, il raffreddamento di questi sistemi ha consumato l'1,5 percento dell'energia totale prodotta dalle centrali elettriche degli Stati Uniti.

Data center per riscaldare le abitazioni? I ricercatori Microsoft hanno la soluzione

L'azienda di Redmond intende riutilizzare questo calore per risparmiare elettricità e ridurre le emissioni. Ma in che modo? L'idea è di realizzare micro data center e server in aree residenziali, in modo da riscaldare gli edifici dove sono posizionati.

Oltre ai benefici già elencati, un sistema simile permetterebbe di alleviare il bisogno di aria condizionata per mantenere i locali (e i sistemi) alla giusta temperatura. Inoltre, questi micro server offrirebbero una latenza minore, proprio perché sarebbero installati nelle aree ad alta densità di popolazione.

Infine, un altro particolare da non sottovalutare è che questa soluzione abbatterebbe il costo annuo di mantenimento dei sistemi. Nei data center tradizionali il costo annuo di ogni server si aggira intorno ai 400 dollari, circa 275 euro, mentre con questo sistema le spese stimate oscillerebbero tra i 280 e i 324 dollari, cioè fra 190 e 220 euro.

Al posto dei tradizionali server si possono creare micro unità separate, suggerisce Microsoft - Clicca per ingrandire

L'unico problema è la sicurezza fisica delle aree residenziali, minore rispetto ai tradizionali edifici che ospitano i data center, tuttavia Microsoft ha già pensato a una possibile soluzione installando su ogni sistema una sorta di sensore di rete a prova di manomissione. Inoltre, tutti i dati e il traffico sarà criptato, mentre i software usati sfrutteranno una sandbox per essere ancora più sicuri.

Tuttavia ci sono altri fattori da considerare, come la necessità di una veloce connessione a Internet e la difficoltà nell'eseguire la manutenzione su sistemi sparpagliati in giro per le città. In attesa di scoprire se l'idea di Microsoft sarà realizzata per il momento non ci rimane che affidarci ai tradizionali data center, soprannominati "data fornaci" dai ricercatori.