Correzione del beamforming

Le reti Wi-Fi non funzionano sempre bene. Scopriamo problemi e risoluzioni.

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a cura di Tom's Hardware

Correzione del beamforming

Ovviamente quello che vogliamo è un segnale che raggiunga il client. Con i sistemi di beamforming fasati, come nelle immagini (questa volta le antenne sono tre) l'access point analizza i segnali del client (il nostro notebook) e applica gli algoritmi per alterare i segnali, in modo da indirizzare la copertura Wi-Fi nel modo migliore. Questi algoritmi vengono elaborati dal controller dell'AP, e per questo si parla generalmente di chip-based beamforming. Cisco e altre aziende chiamano questa tecnica anche transmit beamforming, ma è ancora una specifica opzionale – e largamente inutilizzata – dello standard 802.11n.

I produttori che attualmente offrono il beamforming sui propri prodotti usano quello chip-based. Ruckus invece ha scelto un'altra strada, brevettata, che non prevede l'uso di antenne multiple. La tecnologia Ruckus infatti può creare raggi amplificati, e ogni antenna è indipendente dalle altre. Per ottenerlo Ruckus colloca strategicamente del metallo vicino a ogni antenna. Torneremo sui dettagli, ma già ora potete vedere nelle immagini il risultato.

Guardando alle due possibilità, non si può affermare quale avrà l'effetto migliore nella vita di ogni giorno. I sistemi basati su tre antenne sembrano emettere raggi più concentrati rispetto alla soluzione Ruckus. E si potrebbe pensare che un raggio più concentrato implichi prestazioni migliori se gli altri fattori non cambiano. Vedremo nei test se è vero.