Giocare a "dov'è Wally?" con il Wi-Fi

Le reti Wi-Fi non funzionano sempre bene. Scopriamo problemi e risoluzioni.

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a cura di Tom's Hardware

Giocare a "dov'è Wally?" con il Wi-Fi

Abbiamo visto come un access point può indirizzare il segnale e gestirne l'intensità per raggiungere il client con la massima efficacia. Ma come può questo dispositivo sapere dov'è il punto su cui concentrarsi, cioè il nostro notebook?

Per un AP un client con -40 dB può essere indifferentemente alle 10.00 o alle 04.00. E se ci sono molti segnali da molte direzioni, l'AP non può sapere se il client sta trasmettendo da lontano con molta forza, oppure debolmente da vicino.  Se il client si muove poi, l'AP non ha modo di sapere in che direzione cercarlo. È più o meno quello che accade quando sentite una sirena in città, ed è difficile capire da che direzione proviene, perché il suono rimbalza tra gli alti edifici.

Questo è uno dei rischi legati al beamforming. Ottimizzare il segnale direzionale amplificato in modo che raggiunga con precisione il client è possibile, ma bisogna sapere con precisione dov'è l'obiettivo, almeno matematicamente se non spazialmente. L'AP è bombardato di segnali simili e da molte distrazioni (in termini di RF), e il risultato è che l'AP deve fare un po' quello che facciamo noi quando cerchiamo il personaggio giusto nei famosi poster di "Dov'è Wally?". La velocità con cui l'AP trova il client dipende direttamente da come il computer trasmette la propria posizione all'access point, ammesso che lo faccia.