Risultati benchmark: distanza ravvicinata senza interferenze

La seconda parte della nostra guida per migliorare le prestazioni delle reti wireless.

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a cura di Tom's Hardware

Risultati benchmark: distanza ravvicinata senza interferenze

Il primo test è una prova di velocità (downlink in MB/s) con un solo client a 3 metri senza ostacoli, a 5 GHz. HP guida il gruppo grazie al triplo segnale, e quindi non sorprende trovare Meraki al secondo posto. D'altra parte sono gli unici due AP capaci di sfruttare tutti e tre i segnali offerti potenzialmente dal client (che ha tre antenne al suo interno).

Nel test di uplink a tre metri Meraki riesce a staccare gli altri, mentre Cisco è in coda. Perché il triplo segnale di HP non tiene il passo in questo test? Teoricamente avrebbe dovuto fare meglio. Teoricamente HP usa un orientamento asimmetrico per le antenne omnidirezionali, un fatto che dovrebbe essere sufficiente a spiegare i risultati che vediamo in questa prova, e anche quella successiva.

Dopo tutte le ottimizzazioni che abbiamo visto nella prima parte, perché Ruckus non ottiene il primo posto? Perché ci sono sempre dei compromessi da tenere in considerazione. Gli access point Ruckus sono progettati per essere adattabili; tenete  presente che gli AP testati non sanno a che distanza si trovi il client, ma possono solo rilevare la potenza del segnale.

Se quindi un AP è programmato per cercare di continuo un percorso migliore, spenderà costantemente risorse per dire "Mi senti meglio ora? No? Allora torno allo stato precedente. E adesso? No? Di nuovo.." e così via. A distanze ravvicinate c'è un solo percorso da scegliere: quello diretto. Tentare altre soluzioni è solo una perdita di tempo e risorse, che riduce le prestazioni, ma l'AP Ruckus continua  a provare. Ecco il compromesso. Inoltre i benefici del beamforming e dell'orientamento del segnale scompaiono a distanze così ridotte.