Monaco di Baviera è 100 percento Open Source, viva LiMux!

La città di Monaco ha completato il passaggio all'open source su oltre 15.000 postazioni.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

La città di Monaco di Baviera ha completato il passaggio all'open source, come certifica il documento pubblicato ieri dall'amministrazione cittadina (PDF). La migrazione ha richiesto circa dieci anni, ma oggi tutti gli uffici pubblici si affidano alla distribuzione LiMux, che è stata sviluppata appositamente, e a formati aperti come ODF.

La città tedesca fu una delle prime a scegliere questa strada, e similmente è tra le prime a completare il passaggio che - stando alle dichiarazioni ufficiali - ha portato a un risparmio di circa undici milioni di euro, ripartiti tra licenze e costi di gestione. Il valore fa riferimento a novembre 2012 tuttavia, quindi la cifra oggi dovrebbe essere diversa, forse anche superiore.

A proposito di numeri, gli amministratori bavaresi spiegano che oggi la città si affida a circa 15.500 postazioni LiMux. Tutto il personale impiegato ha ormai piena familiarità con il nuovo software, e le iniziali difficoltà dovute all'inesperienza sembrano ormai solo un ricordo. In ogni caso non si sono registrati disservizi dovuti al cambiamento - d'altra parte siamo in Germania, e i luoghi comuni sull'efficienza teutonica un qualche fondamento ce l'hanno.

Gli amanti di Linux saranno certamente soddisfatti, ma l'esempio di Monaco può essere un faro anche per tante altre città, regioni e altre istituzioni che ci stanno ancora pensando. All'inizio può essere difficile, bisogna affrontare costi per formare il personale, e qualche ora di lavoro andrà persa. Ma non bisogna scoraggiarsi: Monaco di Baviera dimostra che si può fare, e soprattutto che si può risparmiare moltissimo denaro pubblico. Di fronte a certe cifre non ci dovrebbero essere ragioni per esitare, oppure sì?