Montare un router in casa? Non si può, rischi la multa

Il Consiglio dei Ministri del 22 ottobre scorso ha approvato un Decreto Legislativo che prescrive l'iscrizione a un albo per tutti coloro che vogliono montare router o altri dispositivi di rete. Il rischio è di essere multati con sanzioni comprese tra 15mila e 150mila euro.

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

APPROFONDIMENTO: Montare un router in casa? Facciamo chiarezza

In Italia fra un po' bisognerà essere iscritti a un albo professionale per montarsi in casa un router o uno switch. Non è una burla, ma la geniale trovata che si desume da un provvedimento del Consiglio dei Ministri del 22 ottobre scorso, abilmente intercettato dallo sguardo attento dall'esperto TLC Stefano Quintarelli.

Come si legge chiaramente nel Decreto Legislativo "Attuazione della direttiva 2008/63/CE relativa alla concorrenza sui mercati delle apparecchiature terminali di telecomunicazioni" collegare un dispositivo alla rete senza titolo abilitativo sarà sanzionato con multe comprese tra 15mila e 150mila euro.

Un tecnico di fiducia può far sempre comodo

Sembra uno scherzo ma i vari articoli sono molto chiari; ecco quelli chiave:

  • 1. Gli utenti delle reti di comunicazione elettronica sono tenuti ad affidare i lavori di installazione, di allacciamento, di collaudo e di manutenzione delle di cui all'articolo 1, comma 1, lettera a), numero 1), che realizzano l'allacciamento dei terminali di telecomunicazione all'interfaccia della rete pubblica, ad imprese abilitate secondo le modalità e ai sensi del comma 2.
  • 3. Chiunque, nei casi individuati dal decreto di cui al comma 2, effettua lavori di installazione, di allacciamento, di collaudo e di manutenzione delle apparecchiature terminali di cui all'articolo 1, comma 1, lettera a), numero 1), realizzando l'allacciamento dei terminali di telecomunicazione all'interfaccia della rete pubblica, in assenza del titolo abilitativo di cui al presente articolo, è assoggettato alla sanzione amministrativa pecuniaria da 15.000 euro a 150.000 euro, da stabilirsi in equo rapporto alla gravità del fatto.
  • 4. Chiunque nell'attestazione di cui al comma 2, lettera e), effettui dichiarazioni difformi rispetto ai lavori svolti è assoggettato alla sanzione amministrativa pecuniaria da 15.000 euro a 150.000 euro, da stabilirsi in equo rapporto alla gravità del fatto.

Per terminali si intendono "le apparecchiature allacciate direttamente o indirettamente all'interfaccia di una rete pubblica di telecomunicazioni per trasmettere, trattare o ricevere informazioni; in entrambi i casi di allacciamento, diretto o indiretto, esso può essere realizzato via cavo, fibra ottica o via elettromagnetica; un allacciamento è indiretto se l'apparecchiatura è interposta fra il terminale e l'interfaccia della rete pubblica"

Si accorgerà qualcuno dello scivolone?

(Fonte: Quinta's weblog)

Aggiornamento. Come hanno fatto notare alcuni lettori il Decreto prevede per il Ministro dello Sviluppo Economico un periodo di 12 mesi per stabilire la definizione dei requisiti tecnico-professionali che devono possedere le imprese e gli operatori ma anche "i casi in cui, in ragione della semplicità costruttiva e funzionale delle apparecchiature terminali e dei relativi impianti di connessione, gli utenti possono provvedere autonomamente alle attività [..]".

Questo vuol dire che il divieto di operatività sussiste su tutto, tranne che su quelle semplici attività che il Ministro stabilirà nei prossimi mesi.

APPROFONDIMENTO: Montare un router in casa? Facciamo chiarezza