Musica in streaming: aumento royalty, effetti sulle tariffe?

Negli Stati Uniti le royalties a favore dei cantautori da parte delle piattaforme di streaming musicale aumenteranno del 43% nei prossimi 5 anni. Una novità che potrebbe avere un effetto domino sulle tariffe di servizi come Spotify.

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a cura di Saverio Alloggio

Un aumento del 43,8% per i prossimi 5 anni in relazione alle royalty che le piattaforme di streaming musicale devono riconoscere ai cantautori negli USA. A sancire questa novità è stato il Copyright Royalty Board della United States Library of Congress, l'organismo statunitense deputato a stabilire le norme in materia di diritti d'autore. Un cambiamento che potrebbe sortire un effetto domino sulle tariffe di servizi come Spotify, Apple Music, Amazon Music Unlimited.

Attualmente questi servizi riconoscono ai cantautori ed agli editori royalty pari al 10,5%. Con la nuova normativa, questa percentuale è destinata a salire negli Stati Uniti nei prossimi 5 anni fino al 15,1%. Un aumento che inevitabilmente andrà ad assottigliare i ricavi delle piattaforme di streaming musicale.

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Il tema delle royalties nel settore dello streaming continua a far discutere da anni. Attraverso questa nuova norma, dovrebbe restringersi il divario finanziario tra cantautori ed editori da una parte, ed etichette discografiche dall'altra. Resta però in piedi quella che sarà la perdita economica per le grandi piattaforme del settore, da Spotify ad Apple Music, passando da Amazon Music Unlimited e Google Play Music, solo per citarne alcune.

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Una delle ipotesi è che possano essere aumentate le tariffe che consentono agli utenti di usufruire di questi servizi. A prescindere che la norma arrivi da un ente statunitense, appare evidente come eventuali aumenti dei costi finali solo negli USA rappresenterebbero un autogol di carattere commerciale per le varie piattaforme.

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Senza dimenticare il fatto che, molto spesso, questi servizi propongano tariffe simili a livello globale, o quanto meno differenziate semplicemente dal cambio di valuta. Per adesso non ci sono dichiarazioni ufficiali in merito ad eventuali aumenti delle tariffe. L'entrata in vigore della norma in questione consentirà comunque di poter avere un quadro più preciso.


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