L'interfaccia: cosa va bene e cosa manca

Una videocamera indipendente, facile da installare, che vede al buio, si gestisce tramite una app, con microfono e altoparlante integrato. Pensata per videosorveglianza, ma anche come baby monitor.

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a cura di Giancarlo Calzetta

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Interfacce da migliorare

Il layout delle interfacce, Web e mobile, è molto ordinato e semplice da comprendere, anche per chi è poco avvezzo all'uso della tecnologia. C'è però un chiaro "motivo di fondo" che rende evidente che chi ha realizzato le interfacce è partito da un'impostazione classica da interfaccia utente tecnica Web e si potrebbe rendere tutto ancora più immediato.

Le funzioni di base ci sono tutte. Si parte con la possibilità di inviare delle notifiche al nostro smartphone o tramite email in caso vengano rilevati dei movimenti nel campo inquadrato o dei rumori.

Si può creare una tabella degli orari di accensione e di spegnimento degli allarmi, in modo da rendere automatica la gestione della camera in negozi e uffici, per esempio, o nei weekend a casa.

Pianificazione
L'idea di pianificare l'attivazione degli allarmi su base settimanale è ottima, ma il sistema di inserimento dei periodi d'uso è un po' scomodo.

Si può condividere l'accesso alla camera con altri account registrati sul sito di MyArlo, così da consentire ad altri familiari di controllare cosa accade.

Ma qui iniziano a sentirsi le limitazioni: bisogna condividere l'accesso con altri account perché non si può usare lo stesso account contemporaneamente su più dispositivi. È vero che è una cosa che accade di rado, ma perché non dovrei poterlo fare? Solo per un problema di gestione dei microfoni?

Inoltre, non si può personalizzare il suono dell'alert che arriva sullo smartphone e questa è una pecca piuttosto importante. Se voglio tenere sott'occhio una zona tramite una telecamera, è probabile che io voglia anche sapere quando accade qualcosa di imprevisto.

Se, però, l'avviso sullo smartphone è un "blip" che sembra pensato più per non disturbare che per comunicare qualcosa di importante, è probabile che passi completamente inosservato finché non andrò a controllare lo schermo.

Un'altra grande mancanza è quella che ci impedisce di scattare fotografie della zona sorvegliata a intervalli regolari.

Quando vogliamo verificare cosa sta accadendo, infatti, bisogno accedere alla app e attivare il flusso video, mentre un widget per Android o un sistema per caricare immagini via ftp sarebbero stati molto più comodi e veloci da usare.

Infine, risulta completamente assente una opzione di geofencing dell'app. Ogni volta che si rientra a casa, scatta l'alert se non ricordi di disabilitarlo prima di aprire la porta. Una funzione che disabiliti la camera quando il nostro smartphone è a casa sarebbe molto gradita.

Anche l'interfaccia che sfrutta il collegamento continuo può essere rivista ampiamente. Essendo Arlo Q munita di microfono, si potrebbe usare come Baby Monitor, ma tenere tutta l'interfaccia attiva quando ci servirebbe solo l'audio è davvero poco pratico.

Pat Collins, il VP di Netgear che abbiamo intervistato, ci ha garantito che Netgear sta lavorando molto sul software per fare in modo di aggiungere tutte quelle opzioni che lo renderanno molto più semplice da usare e più versatile. Speriamo che facciano in fretta perché, come diceva Bill Gates, "the magic is in the software".