Nike, stampa 3D per le scarpe dei velocisti di Rio 2016

Nike ha utilizzato la stampa 3D per velocizzare lo sviluppo delle nuove scarpe che moltissimi velocisti indosseranno in gara a Rio 2016. Il modello finale però sarà realizzato in maniera tradizionale, tuttavia l'apporto delle nuove tecnologie è stato fondamentale.

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a cura di Alessandro Crea

Si chiamano Nike Zoom Superfly Elite e, sebbene la versione finale sarà realizzata con tecniche produttive tradizionali, il suo sviluppo è stato realizzato grazie all'impiego intensivo della stampa 3D.

Si tratta del nuovo modello destinato ai velocisti, che esordirà ai piedi di tantissimi atleti, compresa la ventinovenne giamaicana Shelly-Ann Fraser-Pryce, favorita per l'oro nei 100 metri femminili.

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Nike ha lavorato tantissimo negli scorsi anni su questo modello, con l'intento primario di studiare il rimbalzo della suola sulla pista, al fine di realizzare una suola più efficace nel far andare veloci gli atleti. In questo la stampa 3D è stata fondamentale, perché in fase di prototipizzazione consente di creare rapidamente innumerevoli varianti, per testarne le prestazioni senza dover attendere i tempi tecnici dell'industria di massa e dei materiali tradizionali.

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Alla fine i tecnici dell'azienda statunitense hanno optato per una soluzione innovativa che non prevede più le punte avvitabili tipiche dei modelli tradizionali, ma punte fisse, integrate nella struttura. In questo modo sembrerebbe che si possa tenere il piede più vicino al terreno, per un'ergonomia migliore e una velocità più elevata. A Rio tra pochi giorni vedremo se il team di sviluppo ha avuto ragione, ma intanto l'ingresso della stampa 3D nella fase di sviluppo di modelli di scarpa destinati al settore professionale e non a quello consumer è un segnale importante.

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Shane Kohatsu, Nike innovation design director, ‎crede nella tecnologia come strumento per realizzare prodotti migliori, non necessariamente come l'aspetto principale di un prodotto. Almeno non ancora. "Per noi in questo momento, la stampa 3D serve per accelerare lo sviluppo di un progetto, il processo di innovazione," dice. "L'industria della stampa 3D non è ancora in grado di sostituire le tecniche di produzione di massa, ma la impieghiamo in ciò che sa fare meglio, accelerare la fase di prototipizzazione".