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a cura di Dario D'Elia

Quando in Francia suona la Marsigliese tutto può succedere, anche obbligare un gigante come Apple a scendere a compromessi con le esigenze dei consumatori. Giovedì prossimo il Parlamento francese potrebbe approvare una nuova legge che obbligherebbe di fatto Apple a rendere possibile il trasferimento dei file musicali di iTunes su ogni tipo di player, e quindi non solo sugli iPod. In pratica l’utilizzo delle applicazioni di conversione verrebbe considerato legale.

Alcuni osservatori sono convinti che se la legge dovesse essere approvata, Apple potrebbe essere costretta a chiudere iTunes Francia. Un fianco scoperto potrebbe attirare gli utenti di tutto il mondo. “Chi domani dovesse riuscire a convertire le tracce in totale legalità, potrebbe distribuirle online facilmente”, ha dichiarato Marc Guez, direttore della Société Civile des Producteurs Phonographiques (SCPP).

L’unico effetto collaterale positivo è che i retailer come Fnac potrebbero decidere di rendere disponibili le tracce iTunes, finalmente compatibili con ogni tipo di dispositivo. “L’obiettivo della legge comunque è quello di combattere la pirateria, favorire la crescita del mercato musicale online e sostenere gli operatori del settore”, ha confermato Vanneste.

Le nuove norme stabiliscono un’ammenda pecuniaria di 38 euro per il downloading illegale e 150 euro per la condivisione illegale. I veri e propri pirati, che operano a scopo di lucro, potranno essere condannati ad un massimo di tre anni di reclusione ed a pagare una multa di 300 mila euro. Grazie ad un ordine del giudice, le forze di polizia potranno monitorare le piattaforme di file-sharing e tracciare gli utenti che si rendono colpevoli di violazioni del diritto di copyright. Inoltre, verranno fissati dei limiti al numero di copie DVD masterizzabili in ambito casalingo.  

Se dovesse essere approvata comunque bisognerà aspettare il parere del Senato. L’epilogo quindi non può che essere rimandato a giugno”, ha aggiunto Guez. Intanto l’emendamento precedente, che avrebbe permesso la legalizzazione dello sharing P2P con il pagamento di un forfai mensile, è stato accantonato.

Apple non ha voluto rilasciare dichiarazioni, ma certamente nessuno si sarà azzardato a stappare bottiglie di Champagne. A Singapore, invece, dove tutto è Zen qualcuno ne avrà ordinate un paio di casse...