Notebook in ripresa grazie alle offerte, occhio agli affari

Natale, il calo delle vendite di tablet e le offerte stanno ridando ossigeno al mercato notebook. È una notizia positiva, ma attenzione all'inversione di tendenza.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Le vendite di notebook di HP a novembre hanno ripreso quota, dopo una stagione deludente nei mesi precedenti, e probabilmente anche gli altri produttori registreranno un andamento positivo. Ne dà notizia il Digitimes, sottolineando che la ripresa è stata spinta sia dal settore professionale sia dal consumer, con un complessivo +10% rispetto a ottobre. Lo stesso destino dovrebbe interessare anche altri grandi marchi.

Il motivo secondo la fonte è che HP (e molto probabilmente anche gli altri, N.d.R.) ha rivisto le strategie di programmazione delle forniture in modo da ridurre al minimo l'impatto dei tablet e cercare di ottenere il massimo dal settore notebook.

notebookDel resto c'era da aspettarselo, visto che come spiegato qualche tempo fa il mercato dei tablet è in drastico calo e per il 2015 non è previsto un ritorno di fiamma. Quelli che prima compravano i tablet si tengono i modelli vecchi o optano per un phablet, e il notebook ha ripreso quota come supporto per la produttività. Non è così per tutti, ma per tanti sì e la strada sembra ormai segnata. I produttori storici del settore PC, che avevano impiegato anni a cercare di adeguarsi alla novità, adesso tirano i remi in barca.

Probabilmente non sono scontenti, visto che nonostante l'impegno non avevano ancora scoperto la ricetta per il tablet definitivo. E festeggiano anche i fornitori cinesi, soprattutto quelli di display LCD, che nel 2015 probabilmente spediranno fra 25 e 27 milioni di schermi, di cui almeno il 15% sarà indirizzato ai notebook.

Anche i consumatori hanno da festeggiare? Ecco questo è il punto. Senza dubbio per una volta gli utenti finali ci hanno guadagnato perché le vendite scarsissime hanno abbassato notevolmente i prezzi, e oggi non è difficile trovare prodotti in offerta. Certo, non si può pretendere come vorrebbero molti di trovare un Core i7 con 16 GB di RAM, l'ultima GPU GeForce e SSD a 350 euro. Considerato che la maggior parte degli utenti domestici usa il computer solo per fruire di contenuti web e usare saltuariamente applicazioni di produttività personale, ci si può accontentare di molto meno senza fare rinunce.

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L'altro aspetto positivo è che nonostante le buone prospettive di vendita per il 2015 i produttori continuano ad affidarsi alle offerte, anche sotto Natale, con varie formule – compresa la rottamazione dell'usato già percorsa da Asus tempo fa e adesso in corso con HP.

L'aspetto negativo è che le offerte "imperdibili" sono talmente tante che è difficile capire cosa sia davvero un affare. Gli utenti più smaliziati lo sapranno già, ma ci sono ancora molti che non fanno affari d'oro e a cui serve sapere che è meglio controllare su vari canali a quanto è proposto un prodotto, se è nel listino ufficiale e se effettivamente lo sconto corrisponde alla percentuale indicata. Quanto alla permuta dell'usato, invece, leggete bene il regolamento prima di scoprire troppo tardi di non avere i requisiti per reclamare il rimborso.  

Cosa ci aspetta nel 2015 è difficile prevederlo con precisione. Sarebbe positivo se l'aumento delle vendite comportasse il calo dei prezzi dei componenti, come per esempio degli SSD, ma non è scontato. Perché i guadagni di oggi compensano solo in parte le perdite accumulate, e perché l'interesse di chi vende potrebbe tornare presto ad essere l'aumento dei margini di guadagno, ovviamente graduale per non dare nell'occhio. Inoltre novità come le CPU Core M e Windows 10 sono una ghiotta occasione per annunciare nuovi prodotti a prezzi non troppo bassi, per ridare ossigeno all'industria. Non al consumatore.