Nvidia ama Linux e lo supporta, ma alle proprie condizioni

Gli insulti ricevuti da Linus Torvalds hanno portato Nvidia a rispondere sul tema del supporto a Linux. L'azienda afferma che l'OS open è importante e che contribuisce allo sviluppo, ma al tempo stesso la sua politica è chiara e non cambia.

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a cura di Manolo De Agostini

Nvidia ha risposto a Linus Torvalds, che nei giorni scorsi l'aveva "mandata a quel paese" perché rea di non offrire un supporto adeguato al mondo open, con driver closed-source e problemi a volte affrontati malamente o mai risolti (Linus Torvalds insulta Nvidia per il supporto a Linux).

Gli addetti stampa si sono però tenuti su toni meno belligeranti, e mentre avrebbero potuto ribattere con un bel "Fuck you, Torvalds", hanno invece elencato alcuni fatti e speso parole d'amore verso l'ecosistema open. "Supportare Linux è importante per Nvidia e capiamo che ci sono persone appassionate di Linux come piattaforma open source quanto lo siamo noi nell'offrire un'esperienza incredibile con le GPU".

"Recentemente, sono state sollevate alcune domande circa la nostra mancanza di supporto alla tecnologia Optimus nei notebook. Quando l'abbiamo presentata, supportava solo Windows 7. La comunità open source si è data da fare per ovviare a questa situazione dando sostegno al progetto Bumblebee Open Source. Il risultato è che recentemente abbiamo realizzato un installer e cambiamenti al file readme nei nostri driver R295 che sono stati progettati per rendere l'interazione con Bumblebee più semplice".

"Comprendiamo che esistano persone che preferirebbero fornissimo una documentazione dettagliata per tutte le nostre GPU o che fossimo più attivi nelle discussioni della comunità sullo sviluppo del kernel Linux, ma abbiamo preso la decisione di supportare Linux sulle nostre GPU affidandoci al codice comune Nvidia, piuttosto che all'infrastruttura comune Linux. Questa situazione può non piacere a tutti, ma ci permette di fornire un'esperienza più costante ai clienti che si affidano alle nostre GPU, indipendentemente dalla piattaforma o dal sistema operativo".

Per la serie di ragioni esposte, Nvidia mette in luce tre punti fondamentali del suo rapporto con Linux. Il primo è che gli utenti finali del "pinguino" beneficiano del supporto alle nuove GPU in modo simile a quanto avviene a chi usa Windows, sia per quanto riguarda le caratteristiche tecniche che le prestazioni OpenGL.

Il secondo è che supporta una grande varietà di GPU su Linux, incluse le ultime soluzioni GeForce, Quadro e Tesla, sia per desktop sia per notebook. "I nostri driver per queste piattaforme sono aggiornati regolarmente, con sette nuove versioni distribuite dall'inizio dell'anno a oggi per il solo Linux", ha dichiarato l'azienda.

Infine la casa di Santa Clara ricorda di essere molto attiva nella realizzazione del kernel Linux per piattaforme ARM. "Per l'ultima versione 3.4 - che sarà usata sulle future distribuzioni di Linux, Android e Chrome OS - Nvidia è seconda in termini di linee di codice cambiate e quarta per numero di modifiche alle impostazioni". "In conclusione", aggiunge la nota dell'azienda, "offrire un'esperienza costante su più piattaforme a tutti i nostri clienti continua a essere uno dei nostri obiettivi principali". Nessuna promessa per il futuro, quindi, ma una digressione su quanto l'azienda ritiene di aver fatto sinora e che continuerà a fare.

Torvalds, se vorrà, potrà rispondere e obiettare punto per punto. Questo però è poco importante, perché ha già centrato il suo scopo: attirare gli occhi del mondo su Linux e portare Nvidia allo scoperto. Ora la casa di Santa Clara sarà costretta a prestare un occhio più attento al mondo open, altrimenti sarà sbranata dalla comunità in men che non si dica.