Nvidia è contenta della gamma RTX ma per il futuro medita una "sorpresa"

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a cura di Manolo De Agostini

Durante la Credit Suisse Annual Technology Conference 2019, la direttrice finanziaria di Nvidia Colette Kress ha fatto il punto sulla situazione e lanciato qualche (vago) indizio su cosa accadrà in futuro. L’ultima trimestrale di Nvidia è stata in chiaroscuro: risultati inferiori rispetto allo scorso anno, ma al tempo stesso grande ripresa sul secondo trimestre.

Nell’ultimo anno Nvidia ha presentato la gamma GeForce RTX, rinnovandola con i modelli SUPER e posto l’accento sul ray tracing. Su quest’ultimo punto è indubbio che si debba fare molto di più, i giochi che sfruttano la tecnologia sono pochi, ma in questo aiuteranno le prossime console.

L’impressione di molti, noi compresi, è che le nuove schede non abbiano raggiunto il pieno successo di mercato, o almeno quello che si poteva ipotizzare al lancio del prodotto vista la grancassa mediatica fatta dall’azienda. Nvidia però è ampiamente leader di mercato nel mondo delle schede video dedicate e la Kress si è detta soddisfatta dell’adozione delle soluzioni RTX da parte dei giocatori.

“Di tutte le schede che vendiamo in ambito desktop, due terzi supportano ora il ray tracing. Quindi siamo davvero contenti dell’adozione del mercato e certamente c’è un grande spazio per crescere. Abbiamo schede a ogni livello di prezzo e per ogni tipo di giocatore. Potete acquistare una scheda video a 100 dollari fino a 1000 dollari per avere il ray tracing”.

“A nostro modo di vedere, in futuro il ray tracing sarà alla base del gaming e dei giochi per PC. Quindi penso che siamo solo nelle fasi iniziali e la quantità di ray tracing che vedremo in futuro, non solo in PC ma anche console, continuerà ad alimentare il mercato globale dei videogiochi”.

Evidentemente le nostre sensazioni erano sbagliate: la gamma di schede RTX è tutt’altro che una delusione e anzi può dirsi un buon successo se pensiamo a quanto detto da Nvidia. Il tutto tenendo presente che il ray tracing è ben lungi dall’aver preso piede. La Kress ha anche sottolineato che l’azienda, seppur proponga schede davvero costose, non ha per nulla intenzione di concentrarsi solo sulla fascia alta.

“Il prezzo medio di vendita è importante, ma ricordate, vogliamo anche avere un portfolio di schede per ogni tipo di giocatore. Non è un’industria che vogliamo si concentri solo sulla fascia alta. Vogliamo essere in grado di portare in questo mercato chiunque sia interessato al gaming. Quello che abbiamo visto è che le persone diventano giocatori in adolescenza e lo rimangono ben oltre i 40 anni”.

“Ciò significa che ci sono diversi tipi di entrate discrezionali nel nostro portfolio che possono scegliere per ottenere il meglio dal meglio e scegliere Nvidia. Continuiamo a detenere la fascia alta del mercato, che è importante perché ci sta aiutando a progettare quello che crediamo sarà il futuro dei giochi”.

Colette Kress ha parlato anche dello shortage delle CPU Intel, che potrebbe aver influenzato anche la vendita di GPU Nvidia, specie in ambito mobile dato che sono molti gli OEM che abbinano i processori Intel alle soluzioni GeForce. A tal proposito la direttrice finanziaria ha spiegato che poiché le proposte Nvidia tendono a essere posizionate su sistemi di fascia alta, l’azienda “non ha riscontrato alcune impatto reale” nell’ultimo trimestre dalla situazione.

Per quanto concerne il futuro, la Kress non ha fornito indicazioni chiare, ma molti sono certi che Nvidia passerà al processo produttivo a 7 nanometri il prossimo anno, proponendo nuove GPU basate su un’architettura chiamata Ampere.

La direttrice finanziaria ha spiegato che Nvidia è sempre impegnata a realizzare nuove architetture che si adattino ai vari mercati in cui opera. “Le nostre innovazioni e la nostra tecnologia di processo sono state eccezionali negli ultimi anni. Quindi rimanete sintonizzati. Avremo sempre qualcosa per voi in futuro, ma ci piace sorprendere tutti con le roadmap e sul momento in cui escono le cose”.

“Il focus è su ciò che è più importante, sul processo e lo sviluppo del software complessivo. Vediamo un sacco di persone concentrate su PowerPoint che provano a competere con le nostre prestazioni generali che vedete nei nostri processori. I nostri chip non solo sono di prim’ordine, non importa l’industria in cui operano, ma c’è un miglioramento continuo che possiamo fare, sia con l’attuale processo o in termini di prossimo futuro”.

Nonostante la risposta sia del tutto interlocutoria, è interessante almeno un dettaglio: la Kress non esclude che Nvidia possa proporre qualcosa di migliore sfruttando l’attuale processo produttivo a 12 nanometri (12FFN) alla base delle GPU Turing. Non è detto quindi che Nvidia abbracci in modo totale i 7 nanometri. Questa però potrebbe essere solo una dichiarazione per gettare un po’ di confusione tra gli avversari e nella stampa, arrivando così a generare "l'effetto sorpresa" invocato dalla dirigente.