Nvidia si fa in Quattro: analisi del Quad SLI

Una configurazione SLI può usare quattro processori grafici, risultando nella più potente soluzione per il gaming 3D in circolazione. Il Quad SLI richiede, per avere senso, un sistema e un monitor all'altezza della situazione. Abbiamo esaminato questa soluzione "al top del top" e ve ne sveliamo pregi e difetti.

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a cura di Tom's Hardware

Introduzione

I produttori di computer iniziarono a costruire sistemi con un singolo processore. Con l'intento di aumentare le prestazioni, si è poi passati ai dual processor, poi ai multi-processor, e ora ai multi-core. La Computer Graphics è stata soggetta a una simile evoluzione. Quando 3dfx presentò la tecnologia Scan Line Interleave (SLI) con la serie Voodoo, i consumatori si affacciarono per la prima volta alle configurazioni multi-GPU, che offrivano più potenza di rendering.

Nvidia ha recentemente reinventato lo SLI come "Scalable Link Interface" con la serie GeForce 6. ATI ha risposto un anno dopo con la tecnologia CrossFire. Oggi, con il Quad-SLI, siamo di fronte a una nuova puntata dell'elaborazione dati parallela, che unisce quattro core grafici per aumentare ancora di più la potenza di rendering generale, che permette risoluzioni e qualità visiva sempre maggiore.

Tradizionalmente, la pipeline di rendering 3D è limitata a un numero fisso di oggetti, il numero delle istruzioni che gli shader possono calcolare in un certo numero di frame, e da limiti imposti dalle Microsoft DirectX 9. Anche con la prossima generazione di DirectX 10 le regole saranno dettate dagli stessi parametri. Detto questo, abbiamo già visto molti rivenditori hardware che hanno messo a disposizione soluzioni 3D più veloci che permettono di massimizzare l'esperienza di gioco. Nvidia chiama questi sistemi XHD per l'Extreme High Definition, e il Quad-SLI ne è la base per offrire massime risoluzioni con tutti i filtri qualitativi attivati.