SSD Caching: PCMark Vantage

Recensione del RevoDrive Hybrid di OCZ, una soluzione che abbina un hard disk e un SSD su scheda PCI Express x4.

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a cura di Tom's Hardware

SSD Caching: PCMark Vantage

Il caching è una tecnologia difficile da testare perché i miglioramenti dipendono dal movimento dei dati da un dispositivo lento a uno più veloce. Bisogna quindi monitorare le prestazioni nel corso del tempo, e per questo non usiamo la nostra solita suite di test ma piuttosto prove a livello applicazione. Iniziamo dal vecchio PCMark Vantage, che è più sensibile alle prestazioni dell'hard disk. Questo lo rende ideale per esaminare l'effetto del caching su SSD.

Generalmente il RevoDrive Hybrid supera la Smart Response Technology di Intel. Dataplex di Nvelo ha una policy "catch-all" (prendi tutto) per i dati da inserire nella cache, mentre gli algoritmi di Intel cercano di evitare grandi manciate di dati sequenziali, nell'ipotesi che difficilmente l'utente li userà ancora. Questo è il motivo per cui secondo noi l'SRT non migliora le prestazioni nella suite TV e Movies.

I grafici mostrano che con il RevoDrive Hybrid i benefici del caching sono più evidenti, e che compaiono quasi improvvisamente al quarto passaggio. Con lo Z68 invece c'è una progressione più lenta e costante, ma in ogni caso per vedere le prestazioni migliorare grazie al caching ci vorranno sempre tre o quattro sessioni.

Questo grafico mette in evidenza le differenza di un SSD come drive di sistema e usato per il caching. Il RevoDrive Hybrid è velocissimo rispetto a qualsiasi altra soluzione testata, ma resta comunque dietro al drive SSD "puro". Se gestite manualmente lo spazio d'archiviazione tra un SSD e un hard disk, è possibile raggiungere il 50% di prestazioni in più rispetto al RevoDrive Hybrd con interfaccia PCIe.