Oracle: Itanium è morto. Intel: lunga vita a Itanium

Oracle abbandona lo sviluppo di programmi per la piattaforma Itanium. Secondo l'azienda Intel sarebbe pronta ad abbandonare il progetto. L'azienda di Santa Clara e il partner HP negano quest'intenzione e attaccano.

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a cura di Manolo De Agostini

Oracle ha cessato lo sviluppo di tutti i software per la piattaforma Intel Itanium. Secondo l'azienda questa famiglia di processori, progettata per ambienti mission critical, è ormai vicina alla morte.

"Dopo diverse conversazioni con Intel, la dirigenza di Oracle ha deciso d'interrompere tutto lo sviluppo software sui microprocessori Intel Itanium. I vertici di Intel hanno fatto chiaramente capire che il loro focus strategico è sui microprocessori x86 e che le soluzioni Itanium sono vicine alla fine della loro vita", si apprende in un comunicato di Oracle.

L'azienda ha aggiunto che anche Microsoft e RedHat hanno cessato lo sviluppo di software per la piattaforma Itanium e l'amministratore delegato di HP, in una recente presentazione sulle strategie della propria azienda, non avrebbe fatto menzione di Itanium. Realtà come Dell e IBM, inoltre, hanno abbandonato la piattaforma nel 2005.

Intel e HP, i due principali sostenitori del progetto Itanium, hanno negato l'intenzione di abbandonare lo sviluppo di Itanium nel corso dei prossimi anni.

"Il lavoro di Intel sui processori e le piattaforme Intel Itanium continua senza soste, con diverse generazioni di chip in sviluppo e in linea con i tempi previsti", ha dichiarato Paul Otellini, presidente e amministratore delegato di Intel. "Rimaniamo fermamente impegnati nell'offrire una roadmap competitiva per differenti generazioni rivolta ad HP-UX e agli altri sistemi operativi che supportano l'architettura Itanium".

Stando a precedenti informazioni, Intel sta lavorando su Poulson, un chip Itanium con otto core a 32 nm (Intel Poulson, Itanium da 3,1 miliardi di transistor). In seguito dovrebbe arrivare Kittson e lo sviluppo sarebbe già iniziato. Intel ha assicurato che durante l'IDF di Pechino saranno offerti maggiori dettagli.

Anche Hewlett-Packard ha dichiarato che continuerà a supportare i clienti e lo sviluppo del progetto Itanium sicuramente per un altro decennio. L'azienda non ha risparmiato parole di fuoco contro la rivale.

"Oracle continua ad avere un comportamento che va contro i clienti, perché si muove solo per cercare di mantenere in vita il fallimentare business dei server Sun. HP crede in un'onesta e leale competizione. La rivalità è una cosa buona per i clienti, l'innovazione e il mercato. Siamo rimasti scioccati nell'apprendere che Oracle avrebbe deciso di mettere a rischio governi e imprese, costando loro centinaia di migliaia di dollari in perdita di produttività, grazie a una mossa spudorata per limitare una leale competizione", ha dichiarato Dave Donatelli, vicepresidente esecutivo e general manager della divisione server enterprise, storage e networking di HP.

"I clienti Oracle, con i loro acquisti, votano contro la piattaforma Sun. Quest'ultima azione di disinformazione portata avanti da Oracle è un chiaro tentativo di forzare i clienti ad acquistare i server Sun con una mossa disperata volta a frenare il declino della loro quota di mercato", ha concluso HP.

HP si riferisce alle piattaforme mission-crital basate sui microprocessori Sun SPARC, divenute di proprietà di Oracle dopo l'acquisizione di Sun Microsystems del 2010. L'azienda ha quindi tutto l'interesse nella promozione delle proprie soluzioni, mentre al contrario non ha alcun vantaggio nel realizzare software che supportino la piattaforma rivale Itanium.